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19/09/2003 .: Un altro passo avanti :.
... tutto italiano, il che conferma il
livello raggiunto in una disciplina (forse la piu' etica!) purtroppo
non nota a tutti e non capita da tutti. Con questa apertura le vie
di questo livello salgono a due, la nota WOGU di Kammerlander dedicata
a Wolfgang Gullich e quest'ultima.
LUOGO: Campanile del Lastei, parete Nord, Pale di San Martino;
APRITORI: Manolo e Riccardo Scarian;
LA VIA: "Cani Morti", 8a obbligatorio, Difficoltà
stimate massime di 8b/8b+, nel primo tiro di 20 metri, a 4 spit;
ma anche nei successivi tiri le difficoltà sono molto elevate
e gli spit, come dice Manolo, "allegramente briosi"; roccia
e posto stupendo, a 2700 mt e con tre ore di avvicinamento.
UN PO' DI STORIA: Vie così, in Germania, vengono classificate
nella categoria Alpine Sport Klettern. Una categoria che grazie
al nome definisce nettamente i confini delle vie che le appartengono
dalle vie più nettamente alpinistiche piuttosto che da quelle
squisitamente falesistiche.
Ovviamente anche nell'interno di questa categoria non è facile
giudicare allo stesso modo vie protette ogni 20 metri piuttosto
che ogni 5, ma alcune di esse sono assolutamente da ricordare. Dalle
prime di Martin Scheel (Acacia e Hannibal Alptraum su tutte), ai
capolavori di Beat Kammerlander (New Age, Unendliche Gesichte, Silbergeier,
Wogu), a quelle dei fratelli Huber ed ovviamente le vie di Larcher
e dello stesso Larcher e Vigiani o Larcher e Bonvecchio in Italia,
e infine della coppia Dal Pra-Kammerlander in Sardegna.
Non è solo la difficoltà massima che fa la differenza,
ma soprattutto l'obbligatorio. Che più si avvicina al grado
massimo più denota la bravura e i "nervi d'acciaio"
dell'apritore. Non dimenticando che su queste vie, che hanno obbligatori
dal 7b+ in su, è assolutamente vietato cadere su lunghezze
anche di 7b.
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