ARRAMPICARE SULLE TORRI DI MONZONE
(a cura di Roberto Vigiani)

 

ACCESSO: (pagina 2 di 2) - vai a pagina 1

Torri di Monzone
Settore: Pala dei Fiorentini
Q: 1251
Esposizione: est
Roccia: calcare

Dalla strada che porta al paese di Vinca lasciare la macchina alla partenza di una carrareccia che, con un ponte di tavole, scavalca il fiume. Seguire la carrareccia stando attenti ad individuare un esile trraccia che scende a dx (segni rossi) nel canale sempre asciutto. Attraversare il canale seguendo degli ometti e ritrovare la traccia che taglia un ghiaione, poi con faticosi tornanti puntare alla meglio alla base della parete che si raggiunge salita diretta nel bosco. 40' circa

LE VIE NUOVE:

1- Via "ALLOCCHIO BACCHINI"
dedicata a Sandro Trentarossio
2- Via CIAOCICIU

Torri di Monzone - Pala di Jungland
Via "ALLOCCHIO BACCHINI" dedicata a Sandro Trentarossi
aperta da : Davide della Valle -Roberto Vigiani
Autunno 2001- sviluppo 220 metri circa
difficoltà massima 7b
difficoltà obbligatoria 7a
note tecniche:si raggiunge l'attacco come per la via "Jungland" seguendo la strada sterrata che parte dal ponte di fondovalle fino al suo termine.Si attraversa il torrente e per ripida traccia si punta un ghiaione alla base della parete.costeggiandolo a dx o sx indifferentemente per ripido bosco si raggiunge l'attacco (30/40 min.)
Il primo tiro percorre una serie di diedrini con roccia slavata e taglia il secondo tiro di Jungland proseguendo direttamente.La chiodatura è sempre distanziata ma è possibile aggiungere stopper e friends.
Il secondo tiro percorre un grande diedro visibile anche dal basso con chiodatura distanziata ma con la possibilità di integrare con friends anche molto grandi. Il terzo tiro è uno dei più belli delle Torri di Monzone e percorre un muro di 50 metri veramente entusiasmante.La chiodatura è ravvicinata nei primi spit per non battere sulla cengia e si dirada mano a mano che si sale;difficilissime probabilità di integrare le protezioni esistenti (8 spit per 50metri).Il quarto tiro sale diagonalmente a sx fino sotto l'evidente tetto nero. La chiodatura è distanziata e presenta un bel tratto obbligatorio per andare in sosta.Qui troverete i complimenti dei primi salitori ma per concludere in bellezza vi aspetta l'ultimo tiro.L'ultimo tiro è una favolosa colata nera con arrampicata di continuità e con il passaggio più duro ben protetto.Per scendere più comodamente vi conviene farvi calare dalla sosta in moulinette e tenervi saldamente alla corda.
La roccia su questa via è sempre di ottima qualità e migliorera sempre con le ripetizioni.La discesa avviene sempre in doppia sulla viacon corde da 50 metri.

 

 

Davide della Valle - Roberto Vigiani
Autunno 2000- sviluppo 200 metri circa
difficoltà massima 7b+
difficoltà obbligatoria 7b
Dalla strada provinciale per Vinca poco prima che inizino i tornanti che portano al paese, sulla dx, un ponticello fatto con assi delle ferrovie permette di attraversare il torrente.Seguire la strada sterrata per circa 500m e in prossimità di un evidente ometto scendere nel vallone e risalire per l'evidente ripida traccia fino alla base della pala dei Fiorentini. (40 min.)
Note tecniche:si Raggiunge l'attacco costeggiando la parete verso sinistra dalla base della via Sara e tramite una corda fissa si supera un ripido tratto fino all'evidente albero di leccio visibile, alla base della grande erosione rossa, già dalla strada di fondovalle.
I primi due tiri percorrono delle placche grigie verso destra e presentano una chiodatura molto distanziata(8 metri circa) con scarse possibilità di aggiungere protezioni supplementari.Il terzo tiro sale un diedro rosso abbastanza facile e prosegue su parete più aperta con protezioni distanti(4/5 metri); e possibile aggiungere protezioni tra quelle esistenti nel diedro ma la seconda parte del tiro e difficilmente integrabile. Il quarto tiro Fa un diedro bianco di frana con roccia nel complesso accettabile (in apertura era pessima) e a metà tiro presenta un grosso blocco incastrato che sembrerebbe in bilico ma in realtà è ben incastrato (in apertura sono strisciato sulla placca a dx senza toccarlo poi abbiamo provato, calandoci, a buttarlo giù ma i risultati sono stati scarsi. La chiodatura su questo tiro è abbastanza ravvicinata (3/4 metri) per la qualità della roccia che, in apertura, ha dato non pochi problemi.L'ultimo tiro dopo una serie di strapiombini consecutivi porta a una fessura molto strapiombante che solca gli strapiombi sommitali (visibile anche dal basso) in un ambiente veramente "Lavaredo".Chiodatura distanziata (4 metri) e passaggi obbligatori impegnativi tra gli spit.
La roccia nel complesso della via e buona ma richiede sempre una certa attenzione finchè non sarà ripulita bene dalle ripetizioni.(se verranno numerose). La discesa avviene a piedi per il canale a sx dell'ultimo tiro della via "Sara" che con una doppia di 25 metri conduce alle calate di "no pasaran"