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Vie e Multipitch : www.TECCHIAIOLI.it
Inviato da tc il 28/9/2005 05:09:30 (10582 letture)

WWW-TECCHIAIOLI.IT (di Rob. Vigiani)
Alpi Apuane-Carrara- località Pulcinacchia
Nuova via aperta nell'Agosto 2005 sul pilastro sopra l'ultima cava del bacino marmifero  di Boccanaglia sopra Carrrara.
La parete era già stata esplorata dalla Guida Alpina Claudio Ratti negli anni 80 il quale aveva aperto con dei compagni alcuni monotiri spittati e una via lunga che raggiungeva la cima della parete .
www.tecchiaioli.it  è quasi completamente indipendente e segue le placche più belle fino poco sotto la sommità. Nel primo e nel quarto tiro  la via riprende per alcuni metri la vecchia via di Ratti senza tuttavia modificarne il tracciato; i vecchi chiodi non sono stati tolti e chi volesse rifare la vecchia via può sempre farlo distintamente.
(segue)

1 salita : Luisa Siliani - Roberto Vigiani - agosto 2005
Sviluppo : 160 m.
Difficoltà max. 6b+
Difficoltà obbligatoria 5c/A0
Materiale : 12 rinvii, 2 corde da 50m
Discesa in corda doppia sulla via, è possibile (consigliato) effettuare anche una doppia sullo zoccolo erboso basale sfruttando il primo fix  (maglia rapida) di partenza della via .

Via su roccia eccezionale  con arrampicata tecnica e di soddisfazione, chiodata completamente a fix inox  ravvicinati per favorire le ripetizioni. Il secondo tiro se salito in libera è nettamente superiore al resto della via ma la chiodatura molto ravvicinata permette, a chi non avesse il livello necessario, di salirlo praticamente in A0.
La parete l'ho 'scoperta' per caso durante una docenza ad un corso  per Tecchiaioli  effettuato dalla provincia di Massa-Carrara . Per questo motivo la via è stata dedicata a questo gruppo di ragazzi  che cercano in questo difficile mestiere un futuro lavorativo.

Accesso : Raggiungere il centro di Carrara e proseguire  seguendo le indicazioni per Miseglia.
Poco prima del paese imboccare la strada a senso unico sulla sinistra con indicazione (Pulcinacchia, Cave Boccanaglia)  che fa alcune gallerie  e fa il giro delle cave  e ritorna a Carrara passando poco sopra alla frazione di Torano.Quando arrivate alle pese pubbliche per il marmo ,poco prima a dx una strada conduce in località Pulcinacchia (indicazione). Seguire la strada fino dove finisce l'asfalto e posteggiare poco prima a sx in uno spiazzo.
Proseguire a piedi per la strada di cava  e prendere sempre alla sinistra fino all'ultimo tornante prima della cava più alta (cava Pratazzolo, 300m circa). Da qui una ripida strada porta dopo circa 100 m ad una vecchia cava abbandonata con un rudere e dei vecchi macchinari. Di fronte al rudere una traccia con ometti segue il percorso di un tubo dell'acqua per un tratto e poi sale direttamente  alla base dell'evidente parete per ripido zoccolo erboso.(20 minuti dall'auto).

   
Pennone di
Pratazzolo +
ZOOM +

 

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Plastic_Smoker Re: www.TECCHIAIOLI.it

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Registrato dal: 27/4/2005
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Sabato…non si muoveva una foglia…(24/06/06)

Il pennone era in ombra, ma siamo arrivati tardi e quando siamo (finalmente) arrivati all’attacco era mezzogiorno e la parete era completamente al sole.

Assolutamente da evitare in questo periodo se non la si intende attaccare la mattina presto.

 

L’avvicinamento non è assolutamente banale, gli ometti ci sono, ma si deve anche interpretare un po’. Ovviamente, siamo stati sicuramente penalizzati dalla nostra inesperienza e dalla calura che era veramente soffocante. Ci siamo fermati un paio di volte perché non riuscivamo a smettere di sudare e grondavamo come fontane con gli occhi che frizzavano per il sudore…

 

Il sentiero è comunque visibile ed individuarne l’inizio è facilissimo; meno facile è star tranquilli sul paleo ripido del tratto finale. Una volta sotto al pennone, il sentiero prosegue sulla destra e, non appena si individua la placconatina, va percorsa fino all’attacco della via (leggermente a sinistra).

 

Il nome della via è chiaramente indicato all’attacco e lo si riconosce anche dalla maglia rapida al primo spit (dalla quale, come consigliato, abbiamo fatto un ulteriore doppia per evitare di scendere sulla placca bollente).

 

Una volta all’attacco abbiamo avuto il dubbio se farla o meno sempre a causa del bollore e dall’esposizione (ovest) che non ci avrebbe sicuramente risparmiato…però…beh…magari in alto si respira, no?!

 

Ed è così, già alla prima sosta si percepisce una bava di vento e la cosa migliora sosta dopo sosta…

 

I tiri sono abbastanza lunghi, i quinti sono onesti, di continuità e non certo spittati ascellari, anzi (il che fa bene alla psiche). L’arrampicata non presenta grosse difficoltà anche grazie ad una roccia molto bella, di facile lettura e che offre mille modi di salire (piedi e mani in quantità). Come ha detto il mio socio, per salire, basta dondolare…a parte il secondo tiro…che noi abbiamo azzerato fino a quando si ristabilisce in verticale e dove, comunque, non è certo facile.

Il terzo tiro l’ho sofferto un po’, penso soprattutto causa calura, ma la roccia era bellissima e si stava sempre su intrusioni oblique che offrono una tranquilla arrampicata di continuità.

Un paio di strapiombetti brevi e ben ammanigliati permettono di venir fuori anche dagli ultimi due tiri sopra, ed è carina una placca molto liscia prima della conclusione del penultimo tiro con la catena in vista.

L’ultimo tiro è un po’ sporco e fra le “fresche frasche”, ma porta alla fine della via in un posticino ombreggiato che permette di riposarsi, e sedersi un po’ per recuperare (manca la spina della birra però…).

 

Un occhio va dato alle calate in doppia.

Essendo la roccia caratterizzata da queste intrusioni (non so se sia il termine più idoneo… mi si perdonerà) è anche facile che la corda recuperata vi resti impigliata.

Non abbiamo mai avuto problemi nel recupero del nodo galleggiante, ma una volta che la corda liberata veniva giù, in più occasioni abbiamo dovuto scastrarla. Fortunatamente non si è mai imbastardita al punto di costringerci a risalire, ma, comunque, è una cosa da tenere in considerazione.

Purtroppo…una volta a terra…abbiamo ritrovato aria ferma e siamo ripiombati nell’afa…

Secondo noi, in questo periodo, è una via da attaccare alle otto di mattina o prima…

 

In conclusione, arrampicata divertente, sempre ben protetta, bella roccia, soste impeccabili; nel difficile, spit a distanza di braccio per permettere di azzerare, nei punti di quinto, un po’ di controllo mentale non guasta, ma quella roccia non ti fa mai stare in ansia.

Grazie mille Sig.Vigiani!



[ Modificato da Plastic_Smoker On 26/6/2006 12:31 ]
»26/6/2006 09:30 Profilo

Karl Re: www.TECCHIAIOLI.it

Utente registrato


Registrato dal: 1/9/2005
Interventi: 2
Da:


Salita Domenica 13 Novembre 05 in una soleggiata mattina infatti abbiamo arrampicato a maniche corte. Avvicinamento molto breve ma non banale per il terreno un po scivoloso e infido. Primo tiro di placca (5C) facile e divertente su roccia molto lavorata a liste oblique e orizzontali. Il secondo tiro, un traverso obliquo a sinistra sotto un tetto, ? molto pi? duro, ma grazie alla generosit? del buon Vigiani che ha fissato parecchi spit in pochi metri, si riesce ad azzerare ed a raggiungere il margine sinistro del tetto dove si esce verticali (anche qui uscita pi? semplice ma non banale). Terzo tiro un tripudio di roccia magnificamente lavorata (c'? da ritrovarsi a litigare col proprio compagno di cordata per decidere chi vuole salirlo per primo!!!). Quarto tiro con partenza atletica sotto un tetto ben ammanigliato a sinistra della sosta, poi via veloci su placca sempre lavorata un p? appoggiata (qui la chiodatura si fa assai pi? allegra) con finale su placca pi? liscia. Quinto ed ultimo tiro di relax sempre su roccia bella molto lavorata. Ai Tecchiaioli il Mitico Vigiani ha dedicato proprio una bella Via. Grazie davvero al Mitico che apredo questa Via su difficolt? moderate, ed ottima spittatura ancora una volta permette ad arrampicatori come me (che arrancano facilmente) di provare belle emozioni verticali (a quando la prossima?). :-D
»14/11/2005 11:54 Profilo

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