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Inviato da tc il 27/10/2019 17:12:04 (3187 letture)
| [VIE LUNGHE] Alpi Apuane - Pizzo dell'Aquila - Via "Dura Lex sed Lex" Dura è la legge ma è legge. Così, quando si arrampica non ci sono in realtà tante scuse. O fai il passo o torni indietro (o lo azzeri e quindi non lo hai fatto). Parole dure ma la verità nel male fa spesso bene. (TL) A cura di Massimo Innocenti e Fabrizio Ciuffi. 220 metri/IV+/RS2/II su ROCKDOCG >>
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Alpi Apuane - Pizzo dell'Aquila Via Dura Lex, sed Lex
di Massimo Innocenti e Fabrizio Ciuffi
| DESCRIZIONE GENERALE: Sviluppo della via: 220 m. circa Apritori: Innocenti Massimo, Ciuffi Fabrizio, Carcero Lorenzo Difficoltà: IV+ / RS2 / II Obbligatorio IV+ - un passo di VI azzerabile
Introduzione degli apritori La via, di stampo alpinistico, in ambiente isolato e selvaggio, sale l’evidente spalla destra di una cresta basale del Costone della Guardia, fino ad uscire sulla stessa e salirne un tratto.
Dura legge, ma legge: è un invito generalmente attribuito a Socrate a rispettare la legge anche nei casi sia più rigida e rigorosa, avendo lo scopo di risanare gli abusi, lesivi del diritto privato e pubblico, ossia in considerazione del beneficio risultante alla comunità. Per questo – Socrate - è da molti considerato, il primo martire per la causa della libertà di pensiero e d’investigazione. Con tale premessa è automatico pensare a ciò che invece gli avrebbe riservato la sorte se avesse conosciuto il nostro caro amico Colombo avvocato Carlo. Quasi sicuramente avrebbe avuto salva la vita e probabilmente sarebbe riuscito a farsi pagare i danni morali oltre alle spese processuali. A Carlo che ha percorso infinite vie alpinistiche, dedichiamo questa salita e la sua ripetizione, a lui che a 83 anni arrampica con la bramosia di un ragazzo e ci affascina con i suoi racconti e storie, siano di alpinismo o di legge.
TRATTO DALLA GUIDA DEI MONTI D’ITALIA DEL CAI: “ Pizzo dell’Aquila 1250 mt. – Si tratta delle ultime propaggini della lunga cresta ONO o di Nattapiana del Pizzo d’Uccello. Il Pizzo dell’Aquila si caratterizza sul lato di Vinca per una piccola parete triangolare liscia. A Nord del colle ( loc. La Guardia) si stacca il crinale divisorio tra il Solco di Equi e la valle di Fagli (al cui sbocco è il paese di Equi), crinale che termina con il Monte Grande 695 m a ridosso del paese: tutta questa zona è selvaggia, abbandonata dall’uomo, e sono scomparsi i pochi sentieri del passato ad eccezione della mulattiera che collegava Vinca con Monzone ed Equi, ora sentiero CAI 39 come da cartografia e bibliografia del Parco Alpi Apuane. Il Pizzo dell’Aquila e la sua lunga costa, ben visibile, dalla strada e dal paese di Vinca, si ergono isolati sovrastanti, un fitto bosco e un grande ravaneto.
ACCESSO : Dall’autostrada A15 (Parma - La Spezia) si esce al casello di Aulla seguendo poi la SS 63 per il Passo del Cerreto in direzione Fivizzano. Dopo aver oltrepassato la frazione di Rometta si svolta a destra sulla SS 445 in direzione Gassano, Monzone, ed Equi Terme. Poco prima di arrivare al paese di Equi terme girare a destra per Vinca e prima di entrare in paese imboccare la strada sterrata sulla sinistra con indicazioni Eremo San Giorgio, Equi terme, Monzone. Percorrerla per qualche centinaio di metri, fino al Santuario Madonna della Neve ove parcheggiare.
ATTACCO: Accanto alla chiesa parte il sentiero CAI 39, percorrerlo per circa 25 minuti. Durante il percorso si superano due marginette, i ruderi della vecchia chiesa rupestre e, una volta superato il balzone, il sentiero passa in un intaglio di una cresta e dopo poche decine metri alla base della parete, direttamente sul sentiero, parte la via. 2 fix 25 minuti circa. Coordinate GPS Lat 44° 8’ 52.71” Long 10° 8’ 40,02” Q.ta 600 mt. Esposizione ovest – sud - ovest
MATERIALE: NDA individuale, 2 1/2 corde da 60mt 10 rinvii e cordini, friend fino al Nr. 4 BD Le soste sono con due fix, S2, S4, S7 con anello di calata.
CHIODATURA: Dal basso con fix da 10 mm La via è stata aperta nel settembre 2019.
RELAZIONE:
L1- 30 mt diff. III un passso di IV 5 fix Salire alla sinistra della sosta sfruttando il bel canale fino a quando non finisce, spostarsi in quello alla sua sinistra e arrivare alla sosta.
L2 – 15 mt diff. I raccordo Dalla sosta in traverso verso sinistra portarsi alla base del masso con l’evidente spaccatura ove è posta la sosta.
L3 – 30 mt diff. IV 6 fix Vincere lo strapiombo sopra la sosta aggirandolo sulla sinistra e proseguire in verticale fino alla fascia di lame, superarle sulla sinistra e portarsi alla sosta. L4 - 30 mt diff. IV+ un passo di V 5 fix Salire dalla sosta il muretto sovrastante dirigendosi verso l’evidente intaglio sovrastante, entrarci, uscirne sulla destra ed arrivare alla successiva sosta posta sopra il risalto alla fine della rampa
L5 – 35 mt diff. IV un passo di V 6 fix Verticali dalla sosta seguendo la lama, arrivati all’alberello spostarsi sulla destra verso lo strapiombino ed arrivare alla sosta posta sotto il tetto
L6 – 30 mt diff V+ un passo VI+ (AO) 6 fix Portarsi sulla destra e salire la facile rampetta fino allo strapiombo VI+ oppure A0 salire i successivi gradoni e in diagonale fino al ginepro, da dove bisogna guadagnare la cresta (prestare molta attenzione) ed sostare alla base di un ometto fatto dai cavatori nel secolo scorso.
L7 – 35 mt diff III un passo di IV+ 5 fix Divertente arrampicata in cresta con camino finale prima della sosta di fine via. Discesa 3 calate
Dalla sosta di fine via, faccia a monte calarsi sulla sinistra per 40 metri, sosta su una placca, da qui sempre faccia a monte a sinistra per 50 metri, sosta su una placca e con l’ultima da 60 metri si giunge ad un boschetto posto 50 metri più in alto del sentiero 39, arrivate sul sentiero, girare a sinistra e fatte poche decine di metri, oltrepassata la cresta si ritorna all’attacco della via e al parcheggio in circa 30 minuti. Dovendo abbandonare la via ci si può calare da S4 su S2 con una doppia da 60 metri e da S2 con una calata da 50 metri direttamente sul sentiero, all’attacco della via e da li al parcheggio in circa 30 minuti.
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