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Inviato da tc il 2/10/2015 08:57:51 (4366 letture)

| [VIE LUNGHE] Alpi Apuane - Poggi Sciancati - Placche di Brontolo Placche di Brontolo è la via aperta da F. Zannoni, A. Baldini, S. Ramazzotti, L. Guazzini fra Luglio e Settembre 2015. La via si svolge sul pilastro denominato Poggio Sciancati, contrafforte del Monte Cavallo. E’ una via prevalentemente di placca, con sviluppo significativo e difficoltà moderate. Difficoltà: 5b max, 5a obbligatorio – S2 - Sviluppo: 300m - Numero di tiri: 6) ---> su ROCK DOCG>>
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Alpi Apuane Poggio Sciancati "Placche di Brontolo"
di F. Zannoni, A. Baldini, S. Ramazzotti, L. Guazzini
| Placche di Brontolo è la via aperta da F. Zannoni, A. Baldini, S. Ramazzotti, L. Guazzini fra Luglio e Settembre 2015. La via si svolge sul pilastro denominato Poggio Sciancati, contrafforte del Monte Cavallo. E’ una via prevalentemente di placca, con sviluppo significativo e difficoltà moderate. Difficoltà: 5b max, 5a obbligatorio – S2 Sviluppo: 300m - Numero di tiri: 6 Soste: tutte attrezzate con due fix da collegare. Materiale per ripetizione: NdA, corde da 60m, 9 rinvii. Friend utili, ma non necessari. | Accesso Dal paese di Vagli, imboccare la strada in direzione Gramolazzo; al bivio per Campocatino tenere la destra (strada in discesa, verso il passo del Giovetto). Dopo circa 800 m, si stacca una marmifera sulla sinistra che porta al passo della Focolaccia. Imboccare la marmifera e arrivati all'imbocco di una galleria, con macchine delicate conviene fermarsi e proseguire a piedi e continuare per la marmifera fino a un bivio. Al bivio, si prende il ramo di destra, (eventualmente c'è la possibilità di lasciare la macchina a questo bivio; da qui si può proseguire solo in fuoristrada). Passati 100 m dal bivio si stacca, sulla destra, un'altra marmifera e a sua volta, dopo altri 100 m, sulla sinistra, ne parte un'altra, che si segue fino ad un evidente muro di sostenimento. Da questo punto si lascia la marmifera e si sale alla destra del muro, seguendo il canale di scolo che porta ai piedi della parete. Ometto e spit sono visibili al centro della parete. Tempi di accesso: un'ora dalla galleria, 15 minuti dal primo bivio, 5 minuti dal muro dicontenimento.
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| Discesa La discesa avviene a piedi. Una volta raggiunta la sommità del pilastro, proseguire per la cresta in direzione opposta alla via di salita. Seguire la cresta e poi scendere nel pendio successivo (ometti), girando alla fine del pendio verso sinistra per entrare nel bosco. Scendere nel bosco in direzione parallela al pilastro (il pilastro rimane a sinistra scendendo) e traversare a sinistra non appena si individuano le pendici rocciose dello stesso, fino a ritornare all’attacco della via.
| Descrizione della via Primo tiro (35m – 5a, pass. 5b) La via attacca circa a metà della grande placconata basale del pilastro (ometto alla base e spit 5m più in alto). Risalire la bella placca compatta in verticale, fino a raggiungere una cengia. Spostarsi leggermente a destra e risalire l’accennato diedro successivo, fino alla cengia superiore. Attraversare completamente la cengia fino alla sosta. Secondo tiro (50m – 5a) Risalire il diedro leggermente accennato alla sinistra della sosta, fino alla cengia sovrastante. Attraversarla puntando a uno spit in alto e poi iniziare una traverso in placca verso sinistra fino alla sosta su stretto terrazzino. Terzo tiro (55m – 5b) Risalire l’articolata placca subito sopra la sosta. Passo duro (5b) in partenza e poi traverso verso sinistra fino ad uscire sulla cengia sovrastante. Puntare verso sinistra e risalire il successivo muro fino alla sosta. Quarto tiro (50m – 4b) Risalire la placca appoggiata sulla verticale della sosta, superare una fessura orizzontale ed entrare in una fessura‐diedro verticale che si risale tutta fino alla placca dove si trova la sosta. Quinto tiro (55m – 5a) Risalire la bella successione di placche compatte sulla verticale della sosta, fino a raggiungere la sosta successiva, posta su un accennato terrazzino. Sesto tiro (55m – 5a) Proseguire ancora su placche, sulla verticale della sosta, fino a raggiungere la cengia sovrastante. (ATTENZIONE: questa ultima cengia è particolarmente carica di materiale detritico!) Attraversare la cengia puntando a uno sperone in alto a destra, sulla sommità del pilastro, dove si trova la sosta finale della via.
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