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People : Intervista a Klemen Becan, di Filos
Inviato da tc il 5/12/2010 16:54:37 (3956 letture)

 Oggi l'intervista online al giovane sloveno Klemen Becan. Dopo "E quella volta una domenica d’ottobre…" il nostro filos si cimenta nell'intervista al fuoriclasse che visitò i nostri luoghi facendo tutte le realizzazioni realizzabili in quei due giorni di fuoco (e di acqua). leggete, leggete >>



 Intervista e traduzione a cura di Filippo Romoli
 Dopo la sua fugace apparizione, ecco un'intervista con Klemen Becan, le cui risposte potrebbero avere conseguenze drammatiche sulle dinamiche comportamentali dei toscoclimber, messi a dura prova da settimane di pioggia.
Per chi non avesse voglia di leggere fino in fondo, basti dire che le moschettonate sono superflue, per migliorare sulle tacche bisogna allenarsi un paio d'anni e mescolare boulder, vie lunghe, placche e strapiombi, magari nello stesso giorno. Banditi i riposi. Insomma, qualche guru dell'allenamento potrebbe storcere il naso o - in modo più definitivo - tagliare le mani a chi osi mischiare l'allenamento delle mitiche capacità condizionali, forza e resistenza; ma i risultati sembrano dare un po' di credibilità a questo ragazzo che non si preoccupa di memorizzare i movimenti delle vie, e che prima delle gare a volte non capisce neanche quale sarà la via su cui dovrà cimentarsi...
Quindi non resta che comprare la mountain bike per andare a Candalla Alta passando dal Prana... o forse leggere l'intervista!

Mi hai rivelato di essere debole. Parliamone...
Vogliamo essere tutti più forti. E una volta che siamo più forti, vogliamo di più. Mi riferivo agli altri scalatori che conosco, molti dei quali hanno mani più forti delle mie ma non sanno usare le altre parti del corpo. Potrò dire di essere forte abbastanza quando farò il 9a A VISTA (lavorato l'ha già fatto, ndt).

KLEM A PISA

La tua arrampicata è veloce e dinamica. Ti viene naturale o ci hai lavorato? Inoltre mi domando se è sempre efficace o se credi che arrampicare più lentamente potrebbe essere più produttivo in certi terreni, come per esempio sulle placche di Candalla Bassa?
Mi piace scalare così. Nella maggior parte dei casi è meglio, a condizione di indovinare il metodo alla prima, evitando di "acciaiarti" e di stare su appigli piccoli per troppo tempo. Ma è anche vero che puoi fare molti più errori e movimenti più duri del dovuto. Di solito trovo il metodo giusto molto velocemente e quindi preferisco scalare così, forse perché ho arrampicato a vista per la maggior parte della mia vita e mi sono abituato a trovare i metodi per fare i passaggi molto velocemente. Ma non cercare di flashare una via dopo di me. Dicono sia più difficile che farla a vista!!!


Candalla Alta

Quando scali più giorni di seguito come ti organizzi?
Un giorno vie lunghe (monotiri di più di 30 metri, ndt), poi boulder, poi placche e poi qualcos'altro. Cerco di provare stili diversi ogni giorno, anche variando all'interno dello stesso giorno, magari facendo boulder e poi vie lunghe (sempre di monotiri si tratta, ndt) più facili. Se fai così i tuoi muscoli si allenano a fare cose diverse e puoi scalare più a lungo.
Non mi piace organizzarmi, cerco di ascoltare il mio corpo e di riposare se ne ho bisogno. Però è difficili riposare in un giorno di bel tempo. Questo potrebbe mandare a monte i tuoi piani. Allora è meglio scalare sempre, e niente può andare storto!!!!:)

La maggior parti degli affezionati a questo sito continua a chiedermi se hai qualche dritta per migliorare. Sai com'è... Trave, Pan Gullich, dieta ferrea, bicicletta...
Trova il tuo punto debole e miglioralo. Per diventare forte sulle tacche ho avuto bisogno di due anni di lavoro. Sospensioni al pan, cercando di variare l'impugnatura delle prese, vie con le prese giuste (in palestra è più semplice). Ora posso arcuare più o meno tutto (inquietante, ma si era intuito, ndt), ma voglio di più. Quest'anno ho iniziato ad allenare le pinzate. Quando ero più giovane andavo molto in mountain bike. 30 minuti in salita fino a non reggermi in piedi. Poi sono riuscito a fare 30 minuti, recuperare 5 per farne altri 30. Alla fine facevo anche 1000 metri di dislivello e la discesa mi serviva per la concentrazione. Quando facevo così anche la resistenza nelle braccia aumentava e su prese buone riuscivo a recuperare in un minuto. Riuscivo anche a scalare un maggior numero di vie in un giorno. Riguardo alla dieta è molto semplice: devi mangiare abbastanza, altrimenti il tuo corpo non recupera e si ferma come una macchina senza benzina. Mi piace la carne, bistecca se possibile.
Personalmente mi alleno sempre, quando ho tempo. Per la maggior parte sulla roccia e una settimana prima delle gare sulla plastica, facendo vie di resistenza per riabituarmi. Sulla roccia solitamente mi alleno a Misja Pec, dove scalo 2 vie di 40 metri di seguito, mentre faccio boulder sulla roccia solo per divertimento, mentre in palestra ne faccio molti per allenare la forza.
In realtà nessuno usa più del 50% delle sue capacità. Il resto sta lì per le emergenze vere. Se ti alleni e riesci a sfruttare anche solo il 10 % in più è già tantissimo...


Candalla Alta

Prima di fare una via passi molto tempo a cercare di capire i movimenti? Lo fai in gara?
No. Mi dimentico tutto e quindi non faccio nemmeno lo sforzo per ricordare. Guardo la linea e quando scalo guardo i 5 metri avanti. Tra l'altro da vicino le prese si vedono meglio! Nelle competizioni abolirei il sopralluogo con l'osservazione delle vie. Sarebbe più divertente anche per il pubblico, dal momento che gli scalatori farebbero più errori e sarebbero avvantaggiati coloro che riescono a pensare e a sentire meglio i movimenti mentre arrampicano.

Ti abbiamo visto saltare un rinvio dopo l'altro. Lo fai per risparmiare le forze o per divertimento? Paura mai?
Lo faccio per entrambi i motivi. Mi piace volare, quindi più cado e meglio sto. A condizione, ovviamente, di non colpire la roccia. I moschettonaggi richiedono energia e preferisco risparmiarla per scalare. Alla fine ciò che conta è scalare, non moschettonare.

Cosa ti è piaciuto e cosa non ti è piaciuto in Toscana?
Mi è piaciuto tutto. La gente, la roccia, il paesaggio... Quando siamo andati in Sardegna (e pioveva di brutto, ndt) la prima settimana volevamo solo tornare indietro. Siamo stati benissimo e torneremo sicuramente il prima possibile.


Candalla Alta

Grazie, dammi pure il nome di tutti i  tuoi sponsor, se vuoi che li citiamo.
Non saprei, è difficile avere qualcosa da loro e sto decidendo adesso sul da farsi. L'unico di cui sono felice è EVOLV. Senza queste scarpe le cose sarebbero molto più complicate.
 tOSCOCLIMB.IT e Filippo 'Filos' Romoli
Tutti i diritti riservati - 2010

 

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