• Evitare di rifugiarsi sotto uno strapiombo o all'entrata di un antro dove il corpo può essere un eccellente conduttore e fungere da "terra". • Nelle zone alberate non rifugiarsi mai sotto gli alberi più alti ma anzi sotto alberi bassi e spaziati fra loro. • Evitare di avvinarsi ad oggetti metallici e lasciare piccozze, ramponi, chiodi, chiodi da ghiaccio, moschettoni e rinvii in un punto preciso che ci ricorderemo dopo la fine del temporale (la corsa non essendo ancora finita). • Ridurre il più possibile la superfice di contatto tra corpo e suolo assumendo una posizione fetale da seduti: testa fra le spalle, ginocchia flesse, piedi e gambe giunti e mani sulle ginocchia. Ci si può anche sedere su una corda oppure su vestiti ben arrotolati sempre col corpo in avanti e mani sulle ginocchia. • Isolarsi gli uni dagli altri di qualche metro. • Non sdraiarsi a terra  Verificare sempre la situazione meteo prima di partire è la prima cosa da fare • Assicurarsi: l'alpinista, sorpreso dal temporale su uno spigolo è esposto a una caduta in caso di perdita di conoscenza o di contrazioni muscolari incontrollate e deve assicurarsi con l'imbrago (senza uso di moschettone) su più punti possibili. • Scendere in doppia: si siamo obbligati a scendere in doppia osservare attentaemnte tutte le regole e le manovre di calata. Utilizzare quando possibile una corda asciutta , lasciar appesi gli oggetti metallici attaccati allo zaino, autoassicurarsi ed evitare di toccare il discensore. • E' vivamente consigliato di consultare il fascicolo "temporali in montagna" che presto metteremo online, scaricabile e tradotto editato dal Comitato Scientifico del CAF. |