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Inviato da tc il 10/6/2009 10:31:07 (11364 letture)
 | La zecca (prevenzione): andando in giro per i boschi non è difficile l'incontro ravvicinato con questo fastidioso parassita della famiglia degli aracnidi (come gli acari, prossimo articolo). Solitamente il suo attaccamento all'uomo passa inosservato e soltanto durante una doccia ci accorgiamo di avere un "amico per la pelle". Prevenire e curare, tutto nel seguito dell'articolo>>
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LA ZECCA, PREVENIRE E CURARSI DALLA SUA INFEZIONE
Con questo articolo non vogliamo spaventare nessuno ma la prima cosa da sapere sulle zecche è che sono dei parassiti della famiglia degli aracnidi (ragni, acari, etc., sugli acari uscirà il prossimo articolo nella sezione Salute) che succhiano il sangue del loro ospite e che il contatto con quest'ultimo si può risolvere senza che succeda nulla, se tutto vien fatto in maniera corretta. Invece si può andare incontro a seri problemi se si trascurano le poche ma essenziali cosette da fare. Poche le cose da sapere e fare, dunque, per dormire tranquilli.
APPROFONDIMENTI Siamo tutti soggetti ad essere punti o morsicati dalle zecche. La zecca è un comune abitante dei nostri boschi, ha dimensioni piccolissime nella sua prima fase di crescita (testa di uno spillo, perciò non la vedrete praticamente mai!) e può raggiungere dimensioni e sembianze di un seme di anguria se lasciata attaccata a "pascolare".
PRIMI CONTATTI ed EVENTUALI COMPLICAZIONI A. Se viene tolta in tempo e la zona dove viene rimossa tenuta sotto controllo (vedremo più avanti le varie fasi) tutto si risolve col brutto ricordo di questo brutto essere attaccato alla nostra pelle B. Se si viene contagiati dal batterio di cui sono il vettore (una spirocheta) si può contrarre la malattia di Lyme C. Non tutte le zecche sono portatrici del batterio La zecca per diventare vettore deve prima succhiare il sangue al portatore (solitamente topi di bosco), in seguito lasciare il primo ospite, attaccarsi al secondo ospite e rigurgitare il batterio a quest'ultimo; un iter complesso ma probabile.
I SOGGETTI PIU' A RISCHIO Come dicevamo prima nessuno è immune alla "presa" dalla zecca se questa attecchisce sulla nostra pelle, i detti che uno "è immune anche alle zecche" vogliono dire altre cose. La realtà dei fatti è che non esiste nessuno immune o che possiede una pelle particolare da non essere punto dalla zecca. Vivendo in zone boscose le zecche si possono incontrare ovunque nei nostri boschi e nelle nostre campagne, dal livello del mare fino a circa 1600m di altezza. I soggetti invece per i quali è richiesta maggiore attenzione sono i bambini e le donne incinte.
COME PREVENIRE? La prevenzione esiste soltanto in maniera fisica ovvero coprendosi bene gli arti. Più uno è coperto e meno ha possibilità di contagio. Così se sappiamo di dovere affrontare una lunga marcia attraverso un bosco o un lungo avvicinamento fra i cespugli è meglio mettersi un paio di pantaloni lunghi e magari una camicia a maniche lunghe (soprattutto ai bambini poiché sono più bassi). A fine giornata togliersi i vestiti e passarsi sempre le mani lungo braccia e gambe come se ci si stesse lavando (anche prima di entrare in macchina): farlo bene ai bambini. Una volta rientrati a casa ovviamente lavarsi accuratamente e ricordarsi comunque di non trascurare il cuoio capelluto vostro e dei vostri figli.
CHE FARE se si scopre di avere una o più zecche addosso? Innanzitutto scopriamo di avere una zecca addosso quando oramai, triste da dirsi ma è così, questa stà già nutrendosi col nostro sangue da qualche ora (anche più di 10-12 se mettiamo la notte di mezzo). Attorno alla zecca si formerà una zona rosa, segno normale della reazione immunitaria del nostro corpo.
TOGLIERSI L'OSPITE DI DOSSO Per togliersi le zecche è necessario avere un paio di pinzette tipo quelle che usano le donne per depilarsi, meglio se si hanno quelle per estrarre le spine (quelle che vengono fornite con i coltellini svizzeri sono perfette), un batuffolo di cotone, alcool o meglio cloroformio (difficile da trovare). Sappiate che la zecca respira ogni 15 minuti cioè 3-4 volte in un'ora. Prendere il cotone imbevuto di alcool o cloroformio e poggiarlo sulla e attorno alla zecca cercando di non strapparla via. Tenere il cotone per 20 minuti circa in questa posizione magari imbevendolo ogni tanto MA senza toglierlo mai dalla zecca. Passati i 20 minuti estrarre la zecca con l'aiuto della pinzette tirando verso l'esterno con un movimento rotatorio molto delicato (NON STRAPPARE!!!), ripetere varie volte l'operazione di trazione verso l'esterno, sempre in maniera Xtra-delicata, questo per non far rimanere la testa della zecca dentro la cute. Se ciò avviene ci sarà bisogno di un ago da siringa sterile per togliere quello che è rimasto all'interno del nostro corpo: bisognerà fare una piccola escavazione, come quando si toglie una spina andata molto in profondità (ma mentre con la spina non c'è urgenza di togliere il rimanente con la zecca sì!). I movimenti di trazione devono essere effettuati molto blandamente per il motivo che si può provocare rigurgito di sangue dalla zecca al nostro corpo e questo favorirebbe il passaggio del batterio all'interno del nostro corpo. Se si ha la fortuna di avere del Cloroformio la zecca dovrebbe cadere da sola.
ELIMINARE LA ZECCA ESTRATTA Molti pensano che schiacciando la zecca la si uccide, sbagliato! Essendo un insetto molto evoluto alla sopravvivenza non è detto che uccidiate la zecca schiacciandola, neppure con un sassetto. La maniera migliore per eliminarla è quella di bruciarla nello stesso batuffolo di cotone imbevuto di alcool o cloroformio (ambedue molto infiammabili). Per vedere se avete estratto la zecca per intero guardatela con una lente prima di bruciarla e state attenti ad avere estratto anche la testa (vedi ultima foto). Se non si è estratto per bene la zecca per intero è probabile che nel giro di una settimana avvenga comparsa di febbre e la tipica eruzione sulla pelle di tipo "a bersaglio".
Anatomia della zecca in azione
SAPERE SE ABBIAMO CONTRATTO LA MALATTIA DI LYME, cosa fare e cosa NON fare Da non fare assolutamente è curarsi da soli e prendere degli antibiotici dopo aver rimosso la zecca finché non avremo scoperto se si è contagiati, questo perché l'assunzione di antibiotici coprirebbe l'evolversi della malattia non guarendola ma mascherandola. La malattia di Lyme può dare paralisi e portare alla morte se non è curata in tempo e in maniera adeguata ma non spaventiamoci subito, il decorso è abbastanza lungo e tutti i casi di Lyme vengono guariti se presi in tempo. A. tenere d'occhio i punti di contatto per ben 60 giorni, non metterci sopra disinfettanti colorati (capirete in seguito il perché) B. se nei 4-60 giorni successivi si forma una macchiolina rosa (def. scientif. eritema migrante) che tende ad espandersi a forma di cerchio, tende a diventare rossastra dal centro verso l'esterno, vuol dire che abbiamo contratto il batterio. In questo caso andare dal medico e farsi prescrivere tutto il necessario C. Se dopo 40-60 giorni la macchiolina rimane rosa fare accertamenti in Laboratorio di analisi e comunque sarete consigliati dal vostro medico di famiglia D. se non compare nulla e la macchia rosa regredisce fino a sparire non abbiamo contratto il batterio e siamo "salvi"
 Questa è l'immagine di una zecca per intero ovvero estratta con tutto il suo corpo
SINTOMI Gli affetti di malattia di Lyme in stato avanzato iniziano ad avere paralisi degli arti prossimi o sui quali è avvenuto il contatto con la zecca, artrite, disturbi nervosi, del miocardio e degli occhi.
Per chi volesse saperne di più a fine articolo è stata elencata un pò di bibliografia presa da riviste scientifiche; l'essenziale da sapere e da farsi è nell'articolo.
Toni Lonobile x tOSCOCLIMB.it
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