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Inviato da tc il 4/9/2006 04:54:21 (2540 letture)
 | - Josune Bereziartu e Angela Eiter al top di Arco Rock Legends ... - Sint Roc Boulder Contest femminile ... - XX ROCK MASTER DI ARCO ... - Trofeo Ennio Lattisi ...
Questi sono tutti i titoli degli eventi avvenuti quest'anno al RM 2006 (seguono tutti gli articoli completi) | Josune Bereziartu e Angela Eiter al top di Arco Rock Legends Ad Arco (Trentino, Lago di Garda) nella prima edizione di ARCO ROCK LEGENDS alla basca Josune Bereziartu è stato consegnato il primo SALEWA ROCK AWARD mentre all’austriaca Angela Eiter è andato LA SPORTIVA COMPETITION AWARD. Arco 2 settembre 2006 Sono due donne, due grandi climber, che illuminano il cielo dell’arrampicata sportiva mondiale. Con Josune Bereziartu, nella “roccia”, e Angela Eiter, per “le competizioni”, è proprio l’altra metà del cielo che si consacra in vetta all’arrampicata sportiva mondiale. A decretarlo è stata una Giuria composta dalle più importanti riviste internazionali specializzate. A consacrarle è stato l‘incredibile pubblico accorso alla prima grande serata degli oscar dell’arrampicata mondiale. Il tutto è successo ieri sera nella capitale dell’arrampicata mondiale, ad Arco (Trentino, Lago di Garda), nella prima edizione di Arco Rock Legends, la manifestazione promossa dall’omonima Associazione in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, il Comune di Arco, InGarda, AMSA Spa, Salewa e La Sportiva.  (da sin., Manolo, Hirayama, Andrada, Bereziartu, Eiter, Mrazek, foto g.malfer)
La 34enne basca Josune Bereziartu ha ricevuto il primo Salewa Rock Award - che premia l’arrampicatore che più si è distinto nell’attività in falesia su vie a spit, sia per le performance ottenute sia per quanto ha saputo influenzare lo “stile” e l’etica dell’arrampicata sportiva - per la sua capacità di alzare il grado di difficoltà femminile in falesia portandolo ai livelli assoluti raggiunti nell’arrampicata sportiva dal 8c al 9a/a+. In particolare, per la salita di Bimbaluna, a Saint Loup, Svizzera nel maggio 2005 e l’a-vista dell’8b+ Hidrofobia a Montsant, Spagna. La 20enne austriaca Angela Eiter ha vinto il primo La Sportiva Competition Award - destinato all’atleta che più si è distinto nell’attività agonistica nella stagione 2004/2005 - per il suo quasi totale dominio delle Coppa del Mondo Lead 2005 e 2004, le vittorie nel Campionato del Mondo 2005, i World Games 2005 e il Rock Master 2005 e 2004. “Non è stato certo facile decidere” ha commentato Fabrizio Miori, accademico del CAI, Assessore allo Sport e Turismo della Città di Arco e, nell’occasione, presidente della Giuria internazionale. “Tutti i 5 nominati al Premio erano davvero climbers eccezionali, i migliori del mondo. Impossibile sceglierne uno: erano tutti da primo premio”. In effetti la rosa delle nominations selezionata dalle riviste d’arrampicata di tutto il mondo era davvero impressionante. Con la Bereziartu, in lizza per il Salewa Rock Award, c’erano: il madrileno Daniel Andrada, vero strong man della falesie iberiche, il giapponese Yuji Hirayama, leggendario arrampicatore che ha spopolato sia nelle gare sia sulla roccia, lo statunitense Chris Sharma, climber mito della nouvelle vogue dell’arrampicata. E, infine (ma certo non per ultimo), un autentico mito dell’arrampicata di tutti i tempi: Maurizio “Manolo” Zanolla che, alla verdissima età di 48 anni, incredibilmente è ancora ai massimi livelli dell’arrampicata sportiva, dopo esserne stato uno degli inventori all’inizio degli anni ‘80. Alla fine ha “vinto” la caparbia, solare e coinvolgente Josune Bereziartu, la donna che ha portato a livelli assoluti l’arrampicata femminile: una cosa davvero straordinaria, se non unica. La Sportiva Competition Award dal canto suo, oltre ad Angela Eiter, metteva in campo Flavio Crespi, il primo a conquistare nel 2005 la Coppa del Mondo Difficoltà e attuale leader della World Cup 2006 nonché del Ranking mondiale, e il ceco Tomasz Mrazek il campione del mondo in carico. Una terna di atleti formidabili che ha segnato le gare di arrampicata delle ultime stagioni. Alla fine ha vinto l’assoluto dominio di Angela che, con una regolarità impressionante, a vent’anni ha vinto tutto, o quasi, quello che c’era da vincere come una vera regina delle competizioni femminili. Sono due donne dunque ad inaugurare l’Albo d’oro di Arco Rock Legends. E, forse, non a caso a presentare la prima notte degli Oscars dell’arrampicata è stata Kay Rush, giornalista, presentatrice radio televisiva ma anche e soprattutto grande appassionata (praticante) dell’arrampicata e della montagna. Sì perché a giudicare dall’entusiasmo del pubblico che gremiva la sala delle feste del Casinò di Arco e dai grandi applausi che ha tributato sia alle vincitrici sia a tutti gli altri protagonisti del “Salewa Rock Award” e del “La Sportiva Competition Award” è la passione che accomuna tutti, senza alcuna distinzione, nel grande gioco dell’arrampicata ciò che più conta. L’appuntamento con la serata degli oscar dell’arrampicata e con Arco Rock Legends è per il prossimo anno. Intanto, oggi, sabato 2 settembre, ad Arco prende il via il Rock Master, la gara dei campioni dell’arrampicata: la leggenda continua… Sint Roc Boulder Contest femminile L’austriaca Anna Stöhr con una prestazione perfetta si è aggiudicata la VIIa edizione del Sint Roc Boulder Contest, precedendo la russa Olga Bibik e l’ucraina Olga Shalagina. Quando scocca l’ora del Boulder, la prima giornata della grande maratona di Arco ha ormai attraversato tutte le specialità dell’arrampicata. Dal Rock Master, il mitico Trofeo sull’altissima parete del Climbing Stadium, allo sprint contro il tempo del parallelo di velocità. Ma l’incredibile, appassionato e numerosissimo pubblico in questa prima sembra non essere mai sazio di climbing-show: in programma c’è l’arrampicata esplosiva del Sint Roc Boulder Contest femminile, la gara dei problemi intensi e difficilissimi da risolvere nello spazio di poco più di 5 metri di parete. La griglia di partenza schiera 7 top del Boulder mondiale. Dalla Russia sono arrivate la super fuoriclasse Olga Bibik e la fortissima Yulia Abramchuk. Per l’Ucraina, invece, c’è la campionessa del mondo in carica Olga Shalagina, mentre la Svezia è rappresentata da Anja Hodann e la Repubblica Ceca da Helena Lipenska. L’Austria schiera invece la sempre sorridente e bravissima Anna Stöhr, e a rappresentare l’Italia c’è l’emergente Elena Chiappa.
 La formula di gara è semplice, e anche un po’ crudele: ad ognuno dei 4 problemi chi fa il peggior risultato esce dalla gara. Non sono ammessi errori, dunque, su quella sorta di boulder champagne dei “problemi verticali” inventati dal “maestro” Jackie Godoffe e dal “dottore” Alberto Gnerro. Sul primo blocco partono benissimo Shalagina, Bibik, Abramchuk e Stöhr: tutte trovano la soluzione del rebus, mentre Chiappa e Lipenska si giocano sul filo di lana la qualificazione al secondo turno. Alla fine, è l’italiana che la spunta eliminando la ceca. Il secondo round è già più complicato, ma la partenza in spigolo e il blocco di forza dell’uscita non preoccupa per niente la Stöhr che se ne va su quasi passeggiando: è davvero in formissima l’austriaca. Non è così per la Bibik e la Shalagina che sbagliano il primo viaggio trovando la strada del top solo al secondo tentativo. Cosa che non riesce né alla Chiappa né alla Hodann che rimangono entrambe fuori dal gioco: al secondo problema, infatti, in questa speciale formula del KO Sistem sono due che vengono escluse… ma non c’è neanche il tempo di dispiacersene: tocca già al penultimo problema. Per partire sul terzo boulder, quello “piatto” della placca, occorre prendere la rincorsa e, con un gran salto, afferrare la prima candela: semplice e spettacolare. Poi è un vero deserto di appigli che la Stöhr risolve con magica maestria. La seguono al top, arrovellandosi lungo la serie di improbabili equilibri, anche la Bibik e la Shalagina. Percorso valido per tutte, dunque: nessuna viene esclusa e tutte passano all’ultima decisiva stazione.

La finale propone il mondo ultra strapiombante del tetto orizzontale, naturalmente con partenza in salto e un’uscita davvero complicata… Ma nulla è troppo complicato nella magica serata della Stöhr che se ne va in cima in un baleno: semplicemente perfetta! A questo punto la tedesca ha già vinto con 4 top su 4 problemi ha fatto l’en plain e la gara perfetta al contrario di Bibik e Shalagina che hanno sbagliato un tentativo nel problema 2. A loro non resta che giocarsi la partita del 2° posto cercando di arrivare al top in meno tentativi dell’avversaria. Invece, nessuna delle due riesce a spuntarla con l’ultimo difficile passaggio e salgono, entrambe, sul 2° scalino del podio. Bella gara, grandissima Anna Stöhr e pubblico felice: questo è il Boulder, la festa dell’arrampicata. Result Sint Roc Boulder Contest WOMEN 1. Anna Stöhr AUT 2. Olga Bibik RUS 2. Olga Shalagina UKR 4. Yulia Abramchuk RUS 5. Anja Hodann SWE 6. Elena Chiappa ITA 7. Helena Lipenska CZE XX ROCK MASTER DI ARCO L’edizione dei record del Rock Master di Arco (Trentino, Lago di Garda) è stata vinta dallo spagnolo Ramón Julián Puigblanque e dalla francese Sandrine Levet. Flavio Crespi, il migliore degli italiani, è 4°. Arco 3 settembre 2006 Perché il Rock Maser di Arco è un mito? La risposta c’è l’ha data la ventesima edizione della più antica e nobile gara dell’arrampica: il Rock Master è nel DNA dello sport della verticale, nel suo stesso cuore. E’ stata davvero uno spettacolo straordinario quello offerto in un Climbing Stadium gremito come non mai: uno spettacolo di vero sport dai contenuti tecnici altissimi e di tante (ma proprio tante) emozioni! Alla fine hanno vinto, dopo una gara eccezionale in cui si sono susseguiti colpi di scena degni della migliore tradizione sportiva, la francese Sandrine Levet, che bissa il successo del 2002, e l’incredibile spagnolo Ramon Julien Puigblanque che conquista il suo 2° Rock Master consecutivo. Ma l’eroe della giornata dedicata alla “prova lavorata”, quello che l’ha lanciata, diciamolo subito è stato il cortinese Luca “Canon” Zardini che ha fatto rivivere tutta la leggenda del Rock Master. Nella giornata conclusiva “Canon” s’è presentato davvero in formato “speciale”, come forse non gli era mai accaduto nelle sue 13 volte al Master dei campioni. E’ scivolato via con dolcezza dalla prima insidiosa parte della via. Qui è entrato in scena il grande popolo del Climbing Stadium: Zardini l’ha incitato e sulle ali delle notti mondiali del “Po po po” ha continuato la sua corsa sempre più in alto finché s’è trovato nell’aria abbracciato dagli applausi dello stadio. “E’ il mio ultimo Rock Master” ha detto rivolto al pubblico “grazie di avermi portato in alto!”. E l’emozione era davvero palpabile: come nei grandi momenti dello sport. Sì, è stato il Rock Master delle emozioni, ma anche dalle sorprese infinite. Quella femminile è vissuta prima sulla grande prova (una sorta di riscatto) dell’austriaca Angela Eiter. La campionessa del mondo e tre volte vincitrice ad Arco doveva, e voleva, riscattare la prova opaca della prima giornata. Risalire dal 6° posto della classifica provvisoria sembrava impossibile: lei, di suo, poteva solo salire al top, in cima alla via. E l’ha fatto alla grande completando la via in maniera superba. Da par suo insomma, da vincitrice (è successo proprio qui ad Arco nella prima edizione di Arco Rock Legends) del “La Sportiva Competition Award”. Ad Angela ha risposto subito da grande campionessa la francese Sandrine Levet che, partendo dal 2° posto provvisorio, caparbiamente, con la classe che solo lei riesce ad esprime fino all’ultima briciola di forza, sale fino al top per il tripudio del pubblico. E, come succede sempre nelle grandi competizioni, c’è la gioia ma c’è anche la delusione. Questa volta è tutta della slovena Maja Vidmar che, per sfortuna sua, è protagonista della più grande sorpresa della gara. La Vidmar, dopo una prima giornata perfetta, comandava con buon margine la classifica provvisoria. Era un’occasione imperdibile per firmare l’Albo d’oro di Arco. Non è andata così, Maja, una delle più forti atlete del circuito, è caduta quasi subito tra lo stupore di tutti. Logico che la sua delusione sia stata grande vedersi precipitare dal probabile 1° posto al 7°, ma è sicuro che con i suoi vent’anni e la sua forza la slovena avrà sicuramente occasione di rifarsi alla grande. La vittoria del Rock Master 2006 va dunque a Sandrine Levet, atleta che più di tutte ha fatto dell’eclettismo e dell’arrampicata totale, primeggiando sia nel Boulder sia nella specialità con la corda, quella del Rock Master, appunto. Angela Eiter è seconda, mentre la 16enne (!) Charlotte Durif è terza: una prima volta da incorniciare per lei. Seguono nell’ordine: Katharina Saurwein (AUT), Emily Harrington (USA), Barbara Bacher (AUT), Maja Vidmar (SLO), Chloé Graftiaux (BEL), Cufar Martina (SLO), Jenny Lavarda (ITA). Grandi emozioni e grandissimo livello tecnico hanno fatto da padroni anche nella gara maschile. Dove uno dopo l’altro nell’arena sono scesi nell’ordine inverso della classifica provvisoria tutti i più forti climbers del mondo. La gara, dopo la bellissima prova di Luca Zardini, ha preso quota con le grandi performance del 16enne prodigio austro-nepalese David Lama, primo ad affacciarsi in “zona top”, e per la performance del 21enne spagnolo Eduard Marin Garcia. Ma il clou è arrivato quando sono scesi in pista i bigs della classifica provvisoria. Il primo è il varesino Flavio Crespi, leader del ranking mondiale, vincitore della World Cup 2005 nonché capolista della Coppa del Mondo in corso. La salita di Crespi è decisa e sicura, entra nella zona calda, quella che precede la fine della via. C’è grande suspense: potrebbe essere il primo italiano a vincere il Trofeo. Ma non è così, vola quando ormai le speranze di tutti cominciavano a diventare certezze. Bella gara la sua! E bella anche la prova del campione del mondo in carica Tomasz Mrazek: l’atleta della Repubblica Ceca va su come un missile ma cade quando poco più in là di Crespi. Chi invece supera tutti è il 21enne olandese Jorg Verhoeven: il primo ad annusare (dopo Lama) ad annusare la “cima” della via. Grandissima prestazione (e classe) la sua! Ma non tale da fermare l’incredibile verve dello spagnolo Ramón Julián Puigblanque che riconferma la leadership conquistata nella prima giornata salendo con numeri incredibili e sfiorando letteralmente il top in mezzo il tripudio dello stadio. E’ suo il Rock Master 2006!
-  E’ stato davvero un grande ventesimo anniversario per il Rock Master, uno spettacolo e un successo che si ricorderanno a lungo. Per lo straordinario pubblico (oltre 6000 spettatori) che affollava il Climbing Stadium. Per le bellissime vie tracciate da Leonardo Di Marino e Donato Lella: un lavoro straordinario il loro, che ha consentito agli atleti di esprimersi al meglio ed è stata la premessa per lo spettacolo-arrampicata della gara. E, naturalmente, e non per ultimo, per il lavoro e la passione del Team dell’Associazione Rock Master. A tutto ciò va aggiunto il successo che venerdì 1 settembre ha riscosso il primo Arco Rock Legends con il Salewa Rock Award e il La Sportiva Competition Award. Non resta che dire dando appuntamento per il 2007: mille di questi Rock Master! ROCK MASTER TEAM Associazione Rock Master, Provincia Autonoma Trento, Regione Trentino Alto Adige, InGarda, Cassa Rurale Alto Garda, Azienda Municipalizzata Sviluppo Arco, La Sportiva, Cassin, Salewa, Vertical Sport, Sint Roc & Ecogrip, Pareti, PlanetMountain.com, Soccorso Alpino Guardia Finanza, Centro Addestramento Alpino Polizia, Soccorso Alpino SAT Arco, Scuola Alpinismo and Gruppo Alpinismo Giovanile SAT Arco, Guide Alpine Friends of Arco, Ass. Sportiva ArcoClimbing. (Foto: g.malfer) Arco 3 settembre 2006 Trofeo Ennio Lattisi A chiusura della giornata del Rock Master 2006, i 4 vincitori della gara maschile e della gara femminile si sono affrontati nell’ormai classico Trofeo Ennio Lattisi un confronto, uno contro uno, tra difficoltà e velocità che ha visto prevalere ancora la francese Sandrine Levet, vera dominatrice della gara femminile, che ha battuto in finale la connazionale Charlotte Durif (2a), mentre per il 3° posto l’ha spuntata l’austriaca Katharina Saurwein sulla connazionale Angela Eiter. Il duello maschile è andato al ceco Tomasz Mrazek davanti a Ramón Julián Puigblanque. Terzo è l’olandese Jorg Verhoeven davanti al varesino Flavio Crespi.
Sito organizzazione: rockmaster.com
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