Difficoltà : VII+ A0 max Obligatorio VI+? R2/3 Esposizione: E-NE Sviluppo: mt. 150
Introduzione degli apritori: La via la dedichiamo in segno di gratitudine e amicizia al nostro amico Vita che ci da sempre una mano e tanti consigli! Personalmente mi ha insegnato moltissime cose e portato in tanti bei posti! (Greg il Garfagnino).
descr La via è molto bella e ingaggiosa il giusto, non ci sono veri e propri passi duri quanto passi precari e d’equilibrio, inoltre la scarsa presenza di protezioni in loco la rende una avventurosa anche per chi la ripete! Le prime due lunghezze ricordano lo stile della val di mello con un bellissimo diedro e un altrettanto bel tetto da traversare in stile “luna nascente”. Il terzo tiro era nato con l’idea di puntare ad una fessura sul giallo, ma una volta in loco vista la precarietà della roccia abbiamo deciso di raggiungere la cengia sottostante con una calata a metà traverso. Il quarto tiro è l’unico tiro tranquillo, mentre per quanto riguarda gli ultimi 2 la situazione cambia molto in quanto si passa da appoggiati a vertical/strapiombanti e lo stile diventa atletico e deciso. Unica costante: L’inseguimento delle fessure. Aperta in circa 8/9 ore e 6 litri d’acqua non ci son bastati per finirla, quindi vi consigliamo “più acqua” (Matteo il Livornese)
Arrivare "Monte Alto 911 m. - Ultima quota rocciosa del crinale erboso che si stacca in direzione SO dai prati di Mosceta. Sulle sue pendici si aprono numerose grotte".E' stato luogo di attivita' estrattiva di marmo della qualita' “bardiglio fiorito” dal periodo Mediceo fino alla meta' degli anni 60 del secolo scorso. I suoi versanti sono costellati di cave, di gallerie e vie di lizza, tutte di grande interesse e facilmente visitabili, un esempio di archeologia estrattiva. La parete rocciosa, ben visibile dal paese di Pruno, dalla Pania e dal Matanna, si erge isolata sovrastante un fitto bosco di specie tipicamente mediterranee. Solo grazie alla recente riattivazione della sentieristica di collegamento tra i paesi della valle, operata dalla Regione Toscana e dalla Unione Comuni Alta Versilia è tornata facilmente raggiungibile. Accesso: dalla autostrada A12 Genova-Livorno uscire al casello Versilia e prendere per Seravezza dove si imbocca la strada del Cipollaio che porta a Castelnuovo Garfagnana. Al bivio per il paese di Retignano, svoltare a destra seguendo le indicazioni Castelnuovo Garfagnana e fermarsi nell'ampio parcheggio del campo sportivo. Oltrepassato il cancello dell'ingresso al campo, percorrere la strada bianca che lo costeggia e sovrasta il paese fino alla fine dell'abitato, dove si trova un piccolo parcheggio a servizio degli abitanti. Dopo pochi metri imboccare il sentiero a sinistra della strada, cartello "Alta Versilia" (S.A.V.) che conduce a Volegno segnalato con bolli rossi. Dal parcheggio all’attacco vero e proprio 1 e ¼ di cammino, in falso piano. Si oltrepassano, in sequenza, una pietà (sulla dx), uno spiazzo con tavolini in legno, una via di lizza ed un primo ravaneto. Dopo mezz’ora circa si raggiunge una terrazza artificiale: la cava dell'Aiuola da dove si ammira un panorama straordinario che spazia dalla Pania al mare con una vista bellissima dei Monti Forato, Croce e Matanna. Proseguendo si incontrano un secondo ravaneto e vecchi ruderi adibiti, un tempo, al ricovero di materiali (uno di questi riporta su una pietra la data 1926). Il sentiero prosegue aggirando lo stesso sulla sx. Da questo punto i bolli cambiano di colore, dal rosso al blu. Si oltrepassa il crinale, poi una piccola cava e costeggiando la base della parete, dopo poco si trova un diedro con in alto una grossa maglia rapida “ grillo ” utilizzata, ai tempi, per unire le funi. Attacco: Seguire Avvicinamento Via del Cavatore, la Gang del Vita parte 10 metri a dx, faccia a muro, su un evidente diedro fessurato.
MATERIALE: mezze corde da 60, NDA + Set totemcam o similari completo di cui misura viola e blu doppi (stesse misure C4) + friend grossi num 3 e 4 della Camalot e Nut molto piccoli, piccoli e medi
RELAZIONE L1 –2L1: 15m - Vincere il diedro fessurato con A0 su nut molto piccolo in uscita. Sosta da attrezzare o in fessura a sx o su spit+nut a dx. VII/+ A0. Nessuna protezione in loco.
L2: 20m – Partire su diedrino bianco e traversare a dx su rotto, ch, tornare centrale sotto al tetto puntando a spuntone, da lì seguire il tetto verso dx. sosta comune con la Cavatori. VI. 1 Ch.
L3:30m – Salire leggermente e disarrampicare verso spit, proseguire il traverso verso secondo spit, con passo deciso entrare nel terrazzo aggettante e proseguire fino a ferro di cava. Da qui con cordone e maglia rapida lasciati in loco CALARSI 4 metri fino a cengia sottostante, riprendere la cengia ascendente fino a sosta spit+friend.VI. 2 spit.
L4: 25m - Proseguire senza via obbligata verso l'alto stando a sx della via Severi ma Giusti, arrivare alla sosta in comune di Cavatotori e Severi. IV e V. nessuna protezione in loco
L5: 30m - Vincere diedro rotto aggettante subito sopra la sosta, proseguire ascendente dx e individuare ch a lama, senza prendere il diedro a dx, salire in prossimità del ch e poi prendere sistema di banchetti e prese ascendente dx puntando a fessurone evidente. sosta friend(grossi)+spit. VI+/VII- .1ch.
L6:20m - Vincere fessura con ribaltamento deciso, lungo run-out puntando ad alberello a sx metterci fettuccia e salire dritti senza maltrattare (usare) alberello, con ultimo passo più ribaltamento tosto. VII+. Nessuna protezione in loco.
Discesa: Esistono varie possibilità di discesa, a seconda del tempo a disposizione.
1) Dalla sosta di uscita, verso dx (I° e II° grado), salire i tiri S7 e S8 della via del Grillo (ometti, circa 120 mt) puntando allo spigolo in alto, dove, alla base del diedro, si trova la sosta S9 (albero + fix). Da qui si hanno due possibilità: o Costeggiare la parete verso sx, abbandonando la via, fino a raggiungere la cresta. Dalla cresta si può percorrere sia in salita che in discesa la via Normale del Monte Alto (bolli blu) – vedi Guida dei monti d’Italia. o Dalla sosta di uscita, verso dx, continuare sulla via del Grillo (relazione su toscoclimb.it)
2) Dalla via Normale, si hanno ancora due possibilità di discesa:
o Percorrere la cresta in basso a sx verso il mare (bolli rossi), superare la sosta del soccorso e portarsi con direttrice i manufatti di cava in basso, alla fine del bosco. Giunti alla cava, scendere con passi di II o piccola doppia, nei pressi della cisterna. Oltrepassato il manufatto del compressore proseguire verso est e scendere, faccia a monte costeggiando il ravaneto sulla sx portandosi vicino crinale fino alla cava dell’ Aiuola ove riprendere il sentiero percorso per l’andata. Ore 1 e ½
o Scendere la cresta in basso, verso sx, in discesa, direzione mare (bolli rossi), fino a trovare la sosta del Soccorso Alpino (3 spit e cordoni). Da qui, con una calata in doppia da 40 mt e una da 60 mt, si arriva nella piazzola del piano di cava del paretone (via Severi ma giusti, il Cavatore, Profumo di sesto). Da qui scendere la via di lizza fino ad una corda fissa e al sentiero percorso per l’avvicinamento. Ore 1 e ½.
3) Dalla sosta (occorre una certa esperienza), è possibile allestire una serie di doppie e calarsi fino all’attacco e rientrare per il sentiero percorso per l’avvicinamento. Ore 2. o I doppia: 35 mt su L4 o II doppia: 25 mt su L3 o III doppia: 30 mt su L2 o IV doppia: 50 mt su cengia di partenza
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