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Val Serenaia - Rifugio Orto di Donna
Argomento: TOPOS Data: 26/4/2005

RIFUGIO ORTO DI DONNA (di R. Vigiani)

Informazioni
Il 29 giugno è stato inaugurato ufficilmente il Rifugio Orto di Donna situato all'altezza della cava 27 in val Serenaia a quota 1550 mt.circa .
Questo rifugio è stato costruito sulle fondamenta di una vecchia casa di cavatori e sovvenzionato dal parco Apuane e dalla Comunità Europea, proprio nell'ambito di questo progetto sono state bonificate e recuperate come palestra d'arrampicata la cava 27 e la cava 29 più una parte della cava 30.



Il rifugio è veramente bello e confortevole e dispone di 30 posti letto è situato in un posto veramente incantevole con un a vista magnifica sul Pisanino, sul Pizzo d'Uccello e su tutte le vette che circondano la val Serenaia. Si raggiunge dalla val Serenaia seguendo il sentiero N. 180 che parte vicino al ex rifugio Donegani e va verso la foce di Cardeto.Dopo circa 30minuti si raggiunge un bivio segnalato con indicazione per il Rifugio e in altri 45 minuti circa lo raggiungete (alternativa può essere la strada marmifera che conduce alla cava 27, percorribile solo a piedi e sicuramente sconsigliata al sole). Il rifugio Orto Di Donna,assieme anche al rifugio Valserenaia (in bassa valle); è gestito dalla famiglia Balducci (già gestivano il Rifugio Rossi alla Pania) e per ogni informazione potete contattarli al numero 0583 610085 oppure 3355763967 (Christian).

Oltre alla cava 27 e alla cava29 (Vedi foto con relative relazioni) è stato attrezzato nella cava 30 un sasso scuola alto 10m con 9 vie attrezzate per i primi approcci all'arrampicata.

Tutte le vie sono state attrezzate a fittoni inox resinati della Raumer e ogni via possiede una sosta indipendente composta da due fittoni uniti con catena e moschettone di calata in acciaio inox. La chiodatura è ravvicinata e le vie pur essendo una cava sono sempre piacevoli e quasi tutte naturali (solamente le più dure hanno qualche appiglio scavato).

Le difficoltà vanno dal 3 grado al 7b con una predominanza di vie facili adatte anche per i corsi roccia. Il periodo ideale per arrampicare, vista la quota, è l'estate e la cava 27 è al sole di mattina mentre la cava 29 è al sole nel pomeriggio.

Tutto il lavoro è stato svolto dalla ditta" Centro Inerti" di Borgo a mozzano (Lu) nella figura principale dell'instancabile Ernesto Fiera e dalla Guida Alpina Roberto Vigiani nella veste di consulente e collaudatore di tutte le vie e del materiale. Un immancabile grazie va al geologo Paolo Cosseddu per la sua sempre attenta consulenza.
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Guida Alpina ROBERTO VIGIANI per tOSCOCLIMB

Link Rifugio: http://www.rifugialpiapuane.it/
Link Sito Rob. Vigiani: toscoclimb.it/vigiani

ACCESSI AL RIFUGIO

ACCESSO n.1: da Val Serenaia per la conca del Orto di Donna
Dislivello: 400 m
Durata: 1,30 ore - Sentiero: n. 180
Parcheggiare nei pressi del rifugio Val Serenaia, da dove parte il sentiero n.180 che attraverso il bosco, evitando completamente le cave si unisce al sentiero n.179, in località cava 27, dove sorge il nuovo rifugio Orto di Donna.

ACCESSO n.2: da Val Serenaia per la strada marmifera
Dislivello: 400 m
Durata: 1,30 ore
Si Parcheggia dove la strada asfaltata è chiusa da una sbarra di divieto di accesso alle auto, da qui si prosegue la strada a piedi, da prima asfaltata poi sterrata seguendo delle frecce blu, non sempre facilmente individuabili, a causa del continuo mutamento della viabilità dovuta al lavoro delle cave che nella parte bassa della valle continuano la loro attività estrattiva. La strada incontra numerosi incroci ma di logica individuazione la corretta direzione anche la dove manchino i segnavia blu.

ACCESSO n.3: da Vinca
Dislivello: 700 m
Durata: 2,30 – 3,30 ore - Sentiero: n. 175/179
Parcheggiare poco dopo l’abitato di Vinca e prendere il sentiero n. 175 che percorrendo gli alpeggi della valle di Vinca, porta fino alla Foce di Giovo(1500 m), da qui seguendo il sentiero n.179 in direzione sud, in circa mezz’ora si raggiunge il rifugio orto di Donna.

ACCESSO n.4: dal Rif. Carrara
Dislivello: 453 m
Durata: 3,30 – 5 ore - Sentiero: n. 173/38/186
Partendo dal rifugio Carrara percorrere il sentiero 173, fino dove incontra una strada sterrata, percorrerla per alcune centinaia di metri fino a foce di Paniza da qui ancora per il sentiero 173 proseguire per la foce di Vinca. Da qui parte il sentiero n.38 che conduce al vecchio rif. Capanna Garnerone attualmente chiuso. Dal rifugio proseguire con il sentiero n.186 che sale fino alla finestra del Grondilice (1.773 m), e successivamente scende fino al rifugio Orto di Donna.

ACCESSO n.5: da Campocatino
Dislivello: 640 m
Durata: 2,30 – 3,30 ore - Sentiero: n. 177/179
Dal villaggio pastorale di Campocatino seguire il sentiero n.177, che aggira l’imponente struttura della Roccandagia sulla destra, e attraverso la Tombaccia arriva nella conca della Carcaraia fino ad intersecare il sentiero n.179 che si segue a destra in direzione del monte Pisanino, attraverso la Foce di Cardato (1640 m) si entra nella val Serenaia e in breve continuando il sentiero si arriva al rifugio Orto di Donna.

ACCESSO n.6: dal rifugio Nello Conti
Dislivello: 475 m
Difficoltà: PD
Durata: 3 – 4,30 ore - Sentiero: n. 35/148/179
Dal rifugio Conti si sale la vecchia via Vandelli (sent. n.35) fino al Passo Tambura (1620 m), da qui si sale lungo la cresta Sud (sent. n.148) fino alla vetta del monte Tambura (1895 m). si continua il sentiero che prosegue lungo la cresta Ovest che scende fino al Passo della Focolaccia e qui incontra il sentiero n.179 che porta fino alla foce di Cardato e da qui al rifugio Orto di Donna.

ACCESSO n.7: dalla Ferrata del monte Contrario
Dislivello: 1270 m di cui 600
Difficoltà: D
Durata: 2 ore per l’attacco 3 – 5 ore per la ferrata - Sentiero: n.167
Da Biforco prendere il sentiero n.167 che sale nella Valle degli Alberghi in prossimità di un grande edificio abbandonato si trovano le indicazioni per l’attacco della ferrata.
La ferrata è stata costruita nel 2003 e percorre una della spalle del monte Contrario arrivando fino al Passo delle Pecore, itinerario di notevole impegno soprattutto fisico vista la continua presenza di tratti verticali con pochi riposi, molto bella ed elegante richiede una buona esperienza della tecnica di progressione in ferrata.

Per informazioni più dettagliate potete contattare Cristian Balducci






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