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Monte Argentario - Costa della Scogliera - Canne d'organo
Argomento: Vie e Multipitch Data: 29/7/2015

toscoclimb Eraldo Meraldi argentario
 [VIE LUNGHE] Monte Argentario - Costa della Scogliera - Canne d'organo
   L'adottato toscano o meglio il Toscano emerito, a onore della Toscana, Eraldo Meraldi (Guida Alpina della Valtellina) inarrrestabile e sempre preciso sia nel suo mestiere che nella vita ci regala la lettura e la recensione delle vie delle stupende Canne d'Organo lungo la Costa della Scogliera nel magnifico promotonrio dell'Argentario
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 Monte Argentario
Costa della Scogliera - Canne d'Organo
Maremma -Toscana - ITALIA


di GA Eraldo Meraldi

  La “Costa della Scogliera” è una vasta  area rocciosa che si trova nella zona sud-orientale dell’Argentario vicino a  Porto Ercole nella bassa Toscana. La parte più interessante è la parete detta delle “Canne d’organo” inserita tra un   fitto e rigoglioso bosco ricco di profumi intensi e l’infinità del cielo azzurro che si confonde con la profondità del mare. Il nome singolare della struttura è stato coniato perché quando spira forte il vento e s’infrange contro le rocce, sembra un organo che suona. Se sei lì sullo spigolo in questa situazione di forte energia, Una dolce armoniosa melodia ti accompagnerà e risuonerà nella tua mente anche nei giorni a venire.
La roccia che caratterizza questa zona è un buon calcare grigio molto tenero con sfumature rosa, ricco di appigli.
Il punto culminante della struttura è posto a 364 m di quota s.l.m..
Le vie sono molto belle e varie a partire dalla superclassica sullo spigolo che ha un’alta frequentazione per le basse difficoltà per la particolare roccia che presenta, ed anche per la dolce ed aerea tranquillità che si respira.
Il clima mediterraneo ideale nelle mezze stagioni, permette spesso l’arrampicata anche nei periodi invernali e se ventilato anche durante i giorni caldi d’estate.
Stupenda è la visione al termine della “via dello spigolo” dei Tomboli che con la loro formazione hanno trasformato nel tempo l’isola pentagonale dell’Argentario in un promontorio. Di fronte piccolo e solitario è l’Isolotto luogo ambito dai sub per le meravigliose immersioni e dai gabbiani per le necessarie nidificazione.
L’arrampicata si è sviluppata in questa zona alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso con l’apertura di vie sugli     speroni o spigoli più evidenti da parte di arrampicatori romani, poi a metà degli anni ’90 il grossetano Giancarlo Rustici diede un nuovo impulso aprendo altri itinerari più in ottica sportiva e moderna.
Nel 2013 e 2014 la guida alpina valtellinese Eraldo Meraldi in collaborazione con gli amici maremmani, ha risistemato e ripulito le vie e ripristinato i sentieri d’accesso dando una nuova vita e vigore alle “Canne d’organo”.
Buone arrampicate.
G.A. Eraldo Meraldi


Accesso stradale: giunti all’Argentario ci si porta a Porto Ercole e all’entrata del paese si svolta a destra seguendo le indicazioni per la strada panoramica. Dopo aver superato un lieve scollinamento si continua a destra e subito dopo vi apparirà la bella parete della “Costa della Scogliera” alla vostra destra. Giunti sulla verticale della bastionata rocciosa più evidente si posteggia in un ampio spiazzo sterrato sulla sinistra.
Accesso alla parete delle “Canne d’organo”: dal posteggio si continua sulla strada asfaltata per una trentina di metri fino a prendere (ometto) uno stretto sentiero sulla destra che si inoltra nella fitta macchia. Poco dopo si segue un canale attrezzato con delle corde fisse. Poco prima della “falesia della grotta” si piega verso sinistra e per tracce evidenti si arriva all’attacco della via classica sullo spigolo. Continuando verso destra invece si arriva alla “falesia della grotta” dove parte la “via dello scampo”, oppure appena oltre al diedro d’attacco della “via Feeling”. (15-20 min.)
Accesso al gendarme delle “Canne d’Organo”: si consiglia l’accesso a questa zona dopo aver salito un’altra via sulle Canne d’Organo. Seguendo la discesa sotto descritta, quando si    arriva nel tratto con le corde fisse si scende per una trentina di metri e si prende il sentiero verso sinistra attrezzato per un breve tratto con una corda fissa, poi si continua verso la  parete fino all’attacco della via. Se invece si sale dal basso, arrivati in prossimità dell’attacco dello spigolo si prosegue a sinistra e si raggiunge la base delle corde fisse; si risalgono fino alla deviazione verso destra che porta all’attacco della via.
Discesa: dall’uscita della via dello spigolo si segue l’evidente sentiero che verso sinistra si inoltra nella macchia con dei brevi saliscendi; si supera una prima vallecola e ci si immette poi in un ampio canalone portandosi gradualmente verso destra. Entrati nel bosco più fitto la traccia si fa più ripida arrivando così ad un breve salto roccioso. Alla sua base si continua scendendo verso sinistra ritornando in breve alla zona d’attacco dello spigolo (15 min.).
Nota: tutto il tratto di discesa nel bosco fitto (150 metri circa) è stato attrezzato con corde fisse per facilitare e rendere più sicura la discesa, dalla Guida Alpina Eraldo Meraldi a fine agosto del 2014).

Un grazie di cuore a tutti i miei “buoni amici maremmani doc”, Adrio Giusti, Angelo Chimenti, Benefico Tacconi, David Orlandi, Francesco Profico, Matteo Tramontano e tanti altri che mi hanno accompagnato nelle varie scalate alle “Canne d’organo” all’Argentario Ringrazio inoltre Alberto Graia, Giancarlo Rustici e Roberto Vetralini per le preziose e utili informazioni.

 1. Spigolo delle “Canne d’organo” -aperta nel lontano 1966 da Piero Giorgi, P.Giuli, G.Peliti.
Lo spigolo perfetto dove corre forse la più bella linea di salita di III-IV grado di tutto il Mediterraneo. E’ raro trovare una via di questa difficoltà e di cosi piacevole e rilassante impegno, incastonata tra giardini alberati sospesi, palme nane e arbusti rari che emanano profumi intensi. La salita si sviluppa in 5 o 6 tiri di corda a seconda se si vuole fare dei tiri lunghi o più corti.  La roccia è ben appigliata e in generale è buona. L’attacco della via è in una zona alberata in corrispondenza di un muretto con fessura larga sulla destra (cordino azzurro su albero alla partenza). La via originale partiva leggermente a sinistra su terreno più facile, ma ora disturbato dalla vegetazione.1a. (variante) E’ possibile anche partire più in basso a destra dello spigolo allungando così la via di una quindicina di metri (III). Sviluppo: 162 m + 15 m (it.1.a), 6/7 tiri di corda. Difficoltà: max IV+ Attrezzatura in via: la prima sosta si fa su un albero, le successive sono attrezzate o con fix e catena o su clessidre con la presenza di cordoni da controllare. Lungo la via sono presenti pochi chiodi e qualche cordone su clessidre. Materiale: n.d.a, molto utili friend medio-piccoli BD fino al n.4, casco. Esposizione: est-sud-est. N.B. Si sconsiglia la discesa in corda doppia.
 
2. Via dello Scampo - aperta a metà degli anni ’90 da Giancarlo Rustici e Paolo Pozzi
Bella arrampicata lungo placche verticali su roccia molto bella a buchi e concrezioni, va a raccordarsi sulla “via dello spigolo”. La via parte dove è attrezzata la linea più a sinistra della falesia nel settore “La grotta”. Sviluppo: 63 m + 105 m di spigolo (normalmente il 1° tiro lo si unisce con il secondo), 2 tiri di corda + 4 sullo spigolo . Difficoltà: max 6a (5b obb.). Attrezzatura in via: la via è interamente spittata. Materiale: n.d.a, molto utili friend medio-piccoli BD fino al n.4 se si continua lungo lo spigolo, casco. Esposizione: est

3. Alexander Supertramp- aperta nel 2012 da Roberto Vetralini& C.

Nella prima parte è una variante della “via dello scampo” su roccia molto bella, nella seconda parte si sposta a sinistra salendo una bellissima     placca tecnica con roccia tagliente.
Sviluppo: 100 m + 80 m di spigolo, 3 tiri di corda + 3 sullo spigolo. Difficoltà: max6a (5c obb.). Attrezzatura in via: la via è interamente spittata. Materiale: n.d.a, molto utili friend medio-piccoli BD fino al n.4 se si continua lungo lo spigolo, casco. Esposizione: est-sud-est

4. Feeling- aperta a metà degli anni ’90 da Giancarlo Rustici e Paolo Pozzi - rivista nel 2011 da Osvaldo Orlandi e Mario Benozzi
Bellissima linea immersa nei profumi mediterranei; sale il pilastro di destra dello spigolo delle “Canne d’organo” andando a congiungersi con lo  spigolo nella parte alta. Fu attrezzato solo il 1° tiro e le soste. E’ stata poi raddrizzata nel 2011 da Osvaldo Orlandi e Mario Benozzi per evitare le zone più erbose e rendere l’arrampicata più piacevole. Successivamente a fine dicembre del 2013 Eraldo Meraldi e Matteo Tramontano, l’hanno ripulita e sostituito gli spit vetusti. E’ un ottima alternativa allo spigolo con difficoltà leggermente maggiori. L’attacco è in un diedro evidente e il primo tiro è anche la prima via a sinistra della falesia “La placca”. Sviluppo: 100 m, 4 tiri di corda. Difficoltà: max 6a (5b obb.). Attrezzatura in via: il primo tiro è interamente spittato, poi presente qualche fix nei punti più impegnativi. Materiale: n.d.a, molto utili friend medio piccoli, casco. Esposizione: est.

5. Eros-ione- attrezzata da Eraldo Meraldi il 15 d’agosto 2014
Roccia fantastica sul grande gendarme alla sinistra delle “Canne d’organo”. Segue per brevi tratti una vecchia lineadegli anni ‘70. La ciliegina sulla torta dopo aver salito una delle vie alle “Canne d’organo”. Sviluppo: 47 m, 3 tiri di corda (è possibile salire la via anche con un tiro solo). Difficoltà: max 6a (5b obb.). Attrezzatura in via: la via è interamente spittata.  Materiale: n.d.a, casco. Esposizione: sud-est.
 
Le altre vie della Costa della Scogliera (Queste vie sono risultate nel tempo meno interessanti ed ora difficilmente identificabili)
 
Dalla guida Hellzapopping 1981:
 
Via delle Palme bruciate - P. Ronci, S. Kociancich, G.Talocci, E.Musumeci, 1971 - Segue lo sperone di sinistra, 140 m, AD
Via Amore-Guadagnini - D.Amore, M. Guadagnini, 1973 - Percorre la parete verso il mare del grande gendarme alla sinistra dello spigolo delle Canne d’organo, 45 m, D/D+
Simonetta - S. Kociancich, S.Gini, 1974 - Sul lato sinistro dello spigolo delle “Canne d’organo”, segue una placca monolitica di particolare   evidenza, 60 m, D
Via del Rosmarino - P. Ronci, S. Kociancich, 1972, Segue il secondo meno importante spigolo della zona centrale, parallelo alle “Canne     d’organo”. Roccia in gran parte buona. 110 m, AD
Via della fessura - P. Ronci, G.Steve, S. Kociancich, 1972. Segue la parete destra dello spigolo destro della zona centrale. Roccia buona nella prima parte, ma pessima e pericolosa nella seconda. 140 m, D+
Via del Giglio - P. Ronci, S. Kociancich, 1972. Segue il cono dello spigolo di destra. Bella ed interessante, roccia ottima. 100 m, TD
 
A metà degli anni ‘90, il grossetano Giancarlo Rustici & C., aprirono due vie con qualche chiodo e protezioni veloci al di sopra del bosco sospeso alla destra della via Feeling: Andante mosso - 70 m - D+ e Chi cerca trova - 75 m - TD.
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