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Vie e Multipitch : Alpi Apuane Monte Rovaio Via Ratti
Inviato da tc il 17/7/2013 05:41:41 (3356 letture)

monte rovaio via ratti Alpi Apuane Monte Rovaio, Via Ratti
  Non succede tutti i giorni che qualcuno mi scrive per dirmi Ho ripetuto tale via in tale posto ho visto che sul sito non c'è posso inviarti qualcosa dato che abbiamo ripetuto la via in questi giorni?  solitamente l'animo arrampicatorio è quello del ripetitore e pochi sono coloro che si mettono a disposizione, a tavolino voglio dire, per scrivere qualcosa per gli altri, dico pochi, non dico che non ce ne sono ... insomma questo è quanto è successo, per me una cosa molto bella, come faccio a dire di no a qualcuno che non conosco, che ripete la via e che mi manda una relazione puntualissima di quanto fatto? Alessio Narbone e Maurizio Ciomei sono i colpevoli di aver fatto questo gran bel lavoro (oltre che una gran bella via); di seguito la relazione della Ratti al Rovaio, come si dice in toscano ... su RockDOCG (clicca qui ++)



Alpi Apuane Monte Rovaio
 Via Claudio Ratti
Relazione di Alessio Narbone e Maurizio Ciomei
Difficoltà : 7b max (6b obb.) - S2 II A1/2 - 250 mt
Esposizione : Ovest
 La Ratti al Rovaio.
Ripetizione del 23 Giugno 2013 ad opera di Alessio Narbone e Maurizio Ciomei a tiri alterni in 9 ore (compresa una meritata pausa spuntino nella panoramica grotta del 5° tiro).

   Questa di seguito è la relazione della via nello stato attuale come è apparsa a noi e con le nostre valutazioni sulla difficoltà.
   La chiodatura risulta ancora in ottimo stato su tutta la via fatta eccezione per un paio di spit rugginosi sotto il tetto ma ancora in grado di sostenere il proprio lavoro, le soste sono tutte con almeno 2 fix ma da attrezzare ad eccezione delle soste 1,3,5 che sono predisposte per le calate con catena e maillon. Oltre il tiro del tetto, per il quale è d’obbligo almeno una staffa a testa, non è più possibile calarsi (almeno secondo noi) quindi o ci si ferma alla grotta o si tiene duro fino in cima. Al secondo tiro si è obbligati a seguire la variante del Funk in quanto i vecchi spit della via originale sono marci e mezzi rotti, la placca dell’ottavo tiro risulta invece pulita dalla vegetazione ma ci è sembrata molto più dura di quanto riportato dalla vecchia relazione del Funk, visto il nostro scarso grado e la stanchezza almeno 7a o più (vedi dati sotto, ndr.), noi siamo passati con una staffa poiché anche volendo azzerare sui fix non è possibile per la troppa distanza.
 Nel complesso la via ci è sembrata ENTUSIASMANTE e degna di due nomi quali Ratti e Funk; la si potrebbe dividere in due parti, la prima più sportiva e godibile e la seconda più avventurosa e impegnativa, molto psicologico il tiro del tetto appesi sulle staffe e completamente nel vuoto. (Da consigliare a cordate che padroneggino almeno un buon 6b+ a vista anche in montagna e non per cordate da 3 a causa delle soste scomode)
Quota base arrampicata (m): 800
Sviluppo arrampicata (m): 250 circa
Dislivello avvicinamento (m): 200
Difficoltà: 7b (in libera e non volare, ndtonilonobile) oppure A1/2 - 6b obbl. S2 II
Esposizione arrampicata: Ovest
Località partenza: Loc. Pizzorno (Careggine)

Avvicinamento
«Da Castelnuovo prendere la strada per la galleria del Cipollaio (direzione Arni) e proseguire verso il bacino dell’Isola Santa fino a incontrare (pochi chilometri prima del bacino) sulla sinistra un cartello del CAI indicante il sentiero che conduce al paese di Pizzorno, scendere lungo il torrente fino ad incontrare un piccolo ponte oltrepassato il quale conviene fermarsi.
È preferibile lasciare l’automobile qui, in un piccolo spiazzo vicino al ponte, dopo poche curve la strada è chiusa con catena per evitare giustamente che qualche forestiero parcheggi nel loro unico posto macchina al paese.
In circa 5/10 minuti di strada asfaltata si raggiunge il minuscolo raggruppamento di case di Pizzorno, (gente molto ospitale) che si attraversa per gradinate salendo a sinistra e uscendone in direzione di un ghiaione. Salito per evidenti tracce il ghiaione ci si sposta nettamente a destra (faccia a monte), si sale per bosco franoso a una piccola crestina rocciosa e da lì sempre muovendosi verso destra e salendo si raggiunge per ripido bosco un canale di scolo (tracce) per il quale si arriva salendo alla base della parete Ovest del Rovaio (in parte visibile solo dal ghiaione).»
 Giunti alla base della grotta sulla destra si nota un vecchio cordino alla base di un albero e uno in clessidra e poco sopra partono i primi fix ben visibili! (ore 0,45 dall’auto).

monte rovaio
L1. Partenza subito sostenuta su placca da superare con bei movimenti di equilibrio. 6b+ 25/30m. (Sosta con catena di calata)
L2. Tiro più corto ma più delicato, traversare verso sx per qualche metro con passaggio molto duro, poi rientrare verso dx ancora con passaggio delicato ed esposto e più facilmente si arriva in sosta. 6c+ 20m. (Sosta con vecchio cordino, da rinforzare)
L3. Muro verticale con un piccolo passaggio in lieve strapiombo, poi dritti su placca lavoratissima e tagliente fino in sosta. 6b 30m (Sosta con catena di calata)
L4. Leggera traversata ascendente a dx su una placca rossastra, lavorata come la precedente dall’acqua che gocciola dalla grotta, in direzione dell’entrata di quest’ultima girare lo spigolo dietro il quale si trova la sosta, passaggio molto delicato. 6a 25m. (Sosta da attrezzare)
L5. Bel tiro di corda all’interno della grotta, lungo la faccia interna della colonna. Partenza in facile traverso a dx poi su dritti in direzione della sommità del pilastro, un passo delicato poi facile. Sosta panoramica su di un secolare ginepro contorto. 6a 20m. (Sosta da attrezzare per i tiri successivi + sosta con catena di calata)

(Questo è l’ultimo punto dove è possibile calarsi sino a terra.)

L6. Questo tiro si supera interamente in A1, chiodatura sicura a spit ma molto fisico e ingaggioso. Partenza verso dx a superare il primo strapiombo, poi bel traverso espostissimo verso sx fino sotto il tetto, superato quest’ultimo dopo poco si è in sosta. A1 30m (Sosta da attrezzare) 
L7. Ancora in placca verticale ora più articolata, puntare verso un bel diedro strapiombante che si aggira però a sx con passo breve e delicato, poi si supera con un po di fatica un piccolo strapiombo, ancora in placca ma leggermente appoggiata per arrivare in sosta su di una bella cengia.  6b 25m (Sosta da attrezzare)
L8. Partenza subito delicatissima e di grande impegno su diedro fessurato verso dx, poi con una leggera traversata a sx si affronta una difficile placca verticale superata la quale le difficoltà diminuiscono leggermente. 7a? o A1 20m (Sosta da attrezzare)
L9. Si prosegue in placca ancora verticale, dapprima dritti poi traversare leggermente verso sx con passo delicato ed esposto a prendere una bella fessura per poi rientrare ancora con passi duri e delicati verso dx in direzione di un bel diedro leggermente strapiombante che si supera con buoni appigli per arrivare in sosta su terrazzino erboso. 6c 20m (Sosta da attrezzare)
L10. Tiro di uscita verso il bosco con tipiche caratteristiche Apuane, dapprima verso una bella fessura a dx (2 fix) poi dritti lungo il filo dello spigolo proteggendosi eventualmente con cordini. IV. 35m (Sosta da improvvisare)

Discesa
   Traversare verso destra faccia a monte, fino a trovare la prima calata della via “Orto Botanico”. La terza calata è quasi completamente nel vuoto, non farsi tentare dalla sosta a destra della via, si complicherebbe la calata successiva a causa di un traverso con troppa vegetazione in parete, ma  continuare a piombo fino a che non si arriva in una nicchia con sosta. L’ultima doppia è nel “Bosco verticale” dove conviene calare il primo in modo da stendere le corde.
Discesa alternativa scelta da noi
   Salire lungo il prato in direzione della cresta tenendo sempre la dx fino ad incontrare dei tipici terrazzamenti, da qui scendere nel bosco sulla sx in direzione del ghiaione sotto una bella e verticale parete e una volta oltrepassato, sempre per bosco si arriva ad una casa con targa in memoria di 18 partigiani uccisi dai nazifascisti, poco dopo (provvidenziale polla d’acqua) si incontra il segnavia del CAI per il paese abbandonato di Colle Panestra da dove in discesa si arriva al paese di Pizzorno. (ore 1,45 dall’uscita della via)

  monte rovaio cartina anello
Cartografia
S. Funk, Alpi apuane. Salite scelte, Pezzini editore, pp. 41/42
 Foto
Aldo Innocenti e Google img (è stata utilizzata una foto, se l'autore si riconosce ci scriva pure e aggiungeremo il suo nome)

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