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Milestones : John Coltrane: avvicinarsi al genio del Jazz
5/11/2008 07:34:03

 

 "Debbo molto a Coltrane": l'altro giorno, in macchina, tornando a casa, ero a disquisire con un amico su un artista che ha segnato il mio modo di ascoltare le cose in maniera assoluta. Certo, il percorso musicale (per me) non è stato dei più brevi, ma si sà, comprendere qualsiasi cosa complessa o infinitamente complessa come la musica richiede tempi lunghi, lunghissimi, spesso infiniti e per poter discernere e penetrare negli angoli più remoti di una cosa, comprenderne i particolari, il viaggio non è soltanto lungo ma anche tortuoso; figuriamoci quando si parla di musica, della musica di John Coltrane e della sua mente, dell'aggroviglio neuronale di John Coltrane. In questo articolo parlerò di 'A love supreme', un classico del Jazz, un inno al signore, alla Pace fra gli uomini, pensato e scritto da 'Trane' in una sola notte prima della sua ennesima svolta di tendenza (stilistica), dopo aver toccato tutto il tangibile, prima di  volgersi al free-jazz, prima di "spaziare nell'universo".



 
zoOM+

 Ma torniamo a noi, stavamo dicendo:
            Musica e Mente umana!
                                           sì!  Mente di John Coltrane!

Capire gli angoli più remoti di una mente umana è cosa complessa e parlare della mente di John William Coltrane (Hamlet, NC, 23 set 1926 - New York, 17 lug 1967) è cosa ancora più ardua.
Prima di arrivare a parlare di 'A love supreme' (che intanto vi consiglio di acquistare, lo trovate sui 9-10,00 Euro, oppure a 17,00 Euro in bundle con 'Kind of Blue' di Miles Davis, altro capolavoro dove ci sono anche Coltrane e Bill Evans, capolavoro del quale riparleremo) vorrei dare qualche spunto in più per capire di cosa stiamo parlando, vorrei dilungarmi un pochino (spero non troppo) su alcuni episodi della vita di Trane, soprattutto per chi è a digiuno di Jazz, di Jazzisti, di storia del Jazz, della musica afro-americana e di tutto quel che ne segue.
Innanzitutto vorrei darvi la definizione di Jazz (primo perché è la prima volta che parlo di Jazz qui e secondo, anche se sembrerò presuntuoso, perché per capire di cosa si stà parlando, in tutte le materie, si inizia sempre con una definizione, è così, da sempre; leggete la frase fino in fondo): la definizione non è mia ma è la migliore per capire cos'è il Jazz:
- 'Se qualcuno sà dirti cos'è il Jazz, allora non ha capito nulla del Jazz' (Louis Armstrong) e, rigirata sapientemente
- 'Quando non sai cos'è allora è Jazz' (Novecento, A. Baricco)

... trovate qualche similitudine con la scalata? (cos'è la scalata? se qualcuno sa dirvi cos'è, io dico che non ha capito nulla della scalata, solo se scali, invece, saprai cos'è scalare) ...

Detto ciò spero di avervi destato maggiore curiosità a proseguire la lettura.

Torniamo a John Coltrane

Quello che molti sanno è che nella sua breve vita, 'Trane' riuscì a far viaggiare le note che uscivano dal suo sax alla velocità del pensiero, una bufera di note appoggiate fra cinque righe in modo indissolubile. Quello che molti non sanno è che queste note riflettono il suo pensiero: elevato, colto, spirituale, complesso, enigmatico, matematico, regolato da leggi che lui stesso si era creato (che oramai portano il suo nome -sheets of sound, Coltrane changes, ...- e alle quali tutti i Jazzisti che ci riescono fanno riferimento, inserendole nelle improvvisazioni). Questo non vuol dire che uno veloce a suonare le scale su e giù è un fuoriclasse ma uno che improvvisa alla maniera di John sì; ci arriveremo dopo a capire il perché (io vedo qualche similitudine con Manolo che salì a vista sotto gli occhi di tutti un 8a di 32 metri in circa 5 minuti mentre tutti gli altri che hanno fatto a vista la stessa via ce ne hanno messi quaranta di minuti ... altro pianeta!)
Per Trane l'orizzonte senza fine, la fine dell'orizzonte(?), cioè l'irragiungibile, risiedeva in un foglio di carta qualsiasi, come per tutti i musicisti jazz così come faceva l'intramontabile 'Bird' (Charlie Parker), un foglio costituito da segni inseriti fra cinque righe: un modesto pentagramma, spesso disegnato a mano, tutto qui.
Nel Jazz non c'è bisogno di avere paginate di note, nel Jazz sei tu a crearti la melodia; basta una riga di pochi accordi da seguire, il resto lo fai tu, la melodia stà nella tua testa, la inizi e non sai dove ti porterà, e la si suona a turno (prima un membro della band, poi l'altro, tutti, a turno ... come una cordata in montagna ... c'è da fare per tutti e tutti sono invitati a giocare) ma attenzione! essere liberi di fare quello che ci pare è molto più difficile che leggere e suonare quello che ti impongono di fare! continuate a vedere qualche similitudine con l'alpinismo?

Pentagramma: è lì che Trane viveva, è lì che Trane dormiva, è lì che Trane sognava e deponeva ogni pausa, ogni silenzio ed ogni nota, meditata ed improvvisata, e, badate bene, ogni NOTA ed ogni PAUSA aveva un particolare significato: mai nulla messo a caso.
Velocità, voluttà, immediatezza, irrequitezza, spiritualità, mai un errore: tutti aggettivi che riportano ad una sola definizione, c'è una sola parola che definisce una persona quando raggiunge la sfera degli dei, mentre loro, gli dei, non esistono, quello, quell'artista lì sì, esiste, e c'è: il nome per definire quegli individui lì è GENIO ... Geniale ... parola che veniva sempre usata dal mio amico Beppe Pacini tutte le volte che risolveva un passaggio difficile in arrampicata o che lo vedeva fare ad altri: Geniale!, diceva, Geniale! e guardava lassù quel metro quadro dove avveniva il tutto, dove si risolveva quella equazione da risolvere col nostro corpo: geniale!

Come quando ammiri uno che scala bene sul difficile e sembra non faccia sforzi, così, sembra facile la musica di Coltrane, forse non sempre facile da ascoltare (più in là però ne riparleremo) e sembra facile il suo modo di suonare, sembra facile perché sembra che non faccia sforzi, ti mette lì delle scale di 64esimi e ti dici, basta esercitarsi; perché Trane si esercitava 8 ore al giorno, (così dicono tutti quelli che lo hanno conosciuto) ma ciò che tutti non dicono è che per Trane non si trattava di esercitazioni ma di vita, star seduto lì a provare combinazioni di scale, combinazioni di pensieri ... per lui era come respirare, per lui era respirare.
Starsene lì seduto, a guardare un pentagramma vuoto, a provare accordi col piano, a mettere in pratica il capito, il recepito, impossibile da imitare.
Ma del buon John Coltrane non è solo la velocità che stupisce, prestando orecchio, chiudendo gli occhi, ci stupisce la singola nota: ascoltatevi (e riascoltatevi) brani come Naima, la ballad delle ballad (dove perfino un noto produtture di vini ha dedicato questo nome al suo prodotto d'eccellenza), oppure Wise One, e capirete il perché del pericolo di una nota sola per intrappolarvi. (sò che con queste ultime affermazioni potrei attirarmi molte critiche dai professionisti ma non si possono descrivere tutte le fasi di maturazione di Trane in un piccolo articolo su un sito di montagna. Quello di oggi è un tentativo che, spero, riuscirà positivamente ad avvicinare tutti all'ascolto della musica di John Coltrane, a chi, ancora, non lo conosce, (beato lui! ... che ha ancora da ascoltare tutto il registrato!).

Red Garland disse che se ascoltavi John venivi ammaliato, ti trascinava nella sua rete e non ne potevi più uscire ... in realtà non facevi neppure nulla per uscirne, ... Miles Davis disse, (e Miles Davis non faceva mai complimenti a nessuno!), quando il giovane Coltrane faceva parte del suo quintetto, "meno male che non lo pago a note!"  e "quando nessuno scommetteva su di lui, io lo presi nella mia band".

Guardate le facce dei musicisti quando suonava il giovane Coltrane, questa è 'So What' di Miles Davis (album Kind of Blue), improvvisazione su DUE ACCORDI che si ripetono (!!!), sentirete la completezza, l'immaginazione del 'solo' di Trane rispetto al resto... (shhhhh...)


Tutto ciò, però, non è frutto del caso.

Potenzialmente Geni si nasce (come potenzialmente nei tuoi tendini c'è un Campione del mondo, è scritto nei geni, non puoi farci nulla se dentro di te quattro semplici lettere che formano il tuo acido nucleico sono messe in una certa maniera piuttosto che in un'altra, puoi solo prendertela, invano, con tuo padre o con tua madre ma molto, il seguito, tutto quello che diventerai oppure no, dipende solo da te).
Geni soprattuto lo si diventa, come? questi geni che ti faranno essere un Genio li devi usare, sfruttarli, incanalarli nella giusta strada, e non lasciarli lì a guardare il mondo che gira intorno a te ... devi contribuire a farlo girare il mondo, e questo il giovane Trane lo capì fin da subito.
Quando arrivò nella grande mela, fu invitato a suonare a fianco di Sonny Rollins, altro immortale saxofonista, dal quale prese uno schiaffo morale in quanto non riuscì a star dietro alle improvvisazioni dell'inventore musicale dell'oleomargarina.
Molti si sarebbero scoraggiati ma Trane no! non avrebbe accettato un'altra umiliazione. Così, si rinchiuse, da solo, per molti mesi, a studiare, ripartendo dallo studio delle dodici scale maggiori finché non sentendosi all'altezza dell'amico-rivale decise di uscire dalla sua stanza. Fu Sonny che la volta successiva prese una tale batosta da ritirarsi per un paio d'anni dal set (qualche sostenitore dice per droga, qualcuno per spaccio ma non è su questo che interessa soffermarmi).

..... ......   Trane, il mondo intorno a sé, non lo guardava affatto in maniera passiva, ma cercava di assorbire tutto quello che gli serviva, che trovava; umile ragazzo-spugna, risucchiava tutto, come carta bibula sul bagnato, iniziando dal suo maestro della banda del paese natale fino ai più grandi artisti coi quali ha suonato; memorabile fu il periodo con il gigante 'Thelonious Monk' dal quale volle avere tutti i chiavistelli del pianista per aprirne tutte le porte, entrare e scavare, scavare nei silenzi del Maestro delle pause ed imparare cose mai sentite.

Con A love Supreme, vorrei condividere il mio amore musicale con tutti voi, ecco perché propongo di iniziare con il classico dei classici di Coltrane:
A love supreme,  un'opera in quattro parti (Acknowledgement, Resolution, Pursuancee e Psalm) che io definisco l'apice del triangolo tangibile della composizione Traniana (mi si conceda questa definizione). Apice tangibile perché rivolto al pubblico, di "facile" ascolto ma con mille concetti nascosti, dove Coltrane (detto in parole povere) si concede di spaziare su tutti i toni esistenti (cioè dodici note) collegandoli fra loro. Cioè va a toccare tutto mantenendo ancora regole ferree; usa il blues arcaico -cos'è il blues se non una preghiera-, cioè enunciazione e risposta, utilizza la costruzione del brano seguendo criteri di alcuni salmi ebraici (AAAB, per chi è un pò più dentro) e ribadisce molti concetti di religiosità araba e africana: vuole unire gli uomini attraverso le religioni, attraverso A love supreme. E' anche in questo periodo che conosce Malcom X col quale partecipa (musicalmente) alla lotta per la posizione sociale dei neri nel mondo.
        
Azz! a questo punto debbo collegare A love Supreme al passato di Coltrane e mi sento come quando sei su una via classica delle più dure e non hai la relazione per procedere e non vedi un chiodo all'orizzonte e neppure traccia di magnesio, dove vado ora?
                               sò bene dove arrivare ma non esattamente da dove passare.
                              Sono in un mare infinito di calcare e tutto potrebbe essere buono per andare avanti, ma cosa ci faccio qui?
                              Che fai in questo caso? Il sempre su citato Beppe mi diceva, Tonino, io non torno mai indietro, neanche quando faccio le trazioni coi pesi, vado solo dal basso verso l'alto (e lui già negli anni '80 faceva 12 trazioni con un braccio, va beh!).

Vediamo se esco dall'intruglio in cui mi sono ficcato. Collegare A love Supreme: il passato di John Coltrane è fatto di spiritualità, di credenze, di preghiere, di amori, di droga (dalla quale ne uscirà vincitore rinchiudendosi da solo in una stanza per quattro giorni senza mangiare nulla, lontano di tutti), di malattia: John sapeva di essere malato.
Cirrosi epatica, non vivrai a lungo, non vivrò a lungo, quanti giorni mi sono rimasti?
Questo deve essere l'incubo peggiore di un uomo.
Presa coscienza di tutto ciò, Coltrane cerco di vivere al massimo le ore rimastegli, cercò di toccare l'intoccabile, di spremere tutte le sue forze, di sondare l'infinito musicale, si era proiettato con la sua stessa navicella spaziale alla ricerca di una verità, di un qualcosa di sconosciuto, raggiungere cose che l'uomo no nha mai toccato e neppure visto: ogni grande uomo è sempre alla ricerca del 'di più', di qualcosa che non raggiungerà mai (la fine dell'orizzonte, ricordate?).
A love Supreme segna la svolta di un epoca. Insieme a lui, immensi musicisti, come Eric Dolphy, che Coltrane ha sempre considerato come un membro della sua famiglia, daranno nascita a correnti musicali che tutti noi conosciamo, a stili di improvvisazione che hanno fatto storia (basti pensare che a lui si è ispirato Jimi Hendrix ma anche i Cream, i Byrds, i Jethro tull, ..., ...).
Dentro A Love Supreme se cerchi bene trovi tutto quello che c'è sulla terra.
Dopo A love Supreme c'è lo spazio.
Coltrane si allontanò da tutto ciò che aveva un canone coerente alle orecchie del comune mortale, era riuscito a galleggiare nell'aria, da solo, con il suo saxofono riuscì a raggiungere note impensabili lungo infinite scale per le quali lo strumento non era nato, e, laggiù, o lassù, sopra l'orizzonte, c'è ancora, lui, ci sono le sue note che volano mentre tu, anche se capisci tutto, cerchi di raggiungerle, di  sfiorarle, di acchiapparle ma le intuisci soltanto.
Tutto questo, mentre scrivo, mi fà pensare al disegno che qualcuno fece di Wolfgang Gullich, dopo la sua morte, Wolfgang che scala nel cielo lasciandosi sotto l'intera parete, quel disegno che trovate da qualche parte nel suo libro, forse sull'ultima pagina.

Questo è A love Supreme: risolto l'enigma della sua composizione Coltrane si fece trasportare nell'universo dalle sue dita ... prolungamenti sinaptici delle sue cellule neuronali.

Adesso smetto, lascio spazio alla musica, alle note di John Coltrane (sax tenore) e del suo quartetto d'eccezione, McCoy Tyner al piano, Jimmy Garrison al basso e Elvin Jones alla batteria.

Non perdetevelo. E' imperdibile!
Poi, solo poi, mi farete sapere.

Intanto vi saluto e vi auguro un buon ascolto con la prima parte (Acknowledgment) di A love Supreme,
Toni Lonobile




1) Sito Ufficiale: JohnColtrane.com - (in streaming, c'è proprio 'A love supreme' ma anche le imperdibili, 'Giant steps', l'ormai resa famosa da lui 'My favorite things', 'Impressions, 'Greensleeves', 'Mr. PC', 'Aisha' -con Eric Dolphy e il trombettista Freddy Hubbart-, 'Dahomey Dance', 'Naima', 'Countdown' -vera prova di velocità improvvisativa-, 'Moment's Notice' e l'interpretazione più bella che conosco di 'Equinox')
                                         ... quando sarete ubriachi di A love Supreme parleremo delle Prime meditazioni (First meditations) di Trane che lo portarono al suo ultimo capolavoro: Interstellar space

2) Molto su Youtube.com digitando Coltrane e molto di più (a poco prezzo) nei negozi online

 

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