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abrax



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Mer Giu 15, 2005 12:02 pm
MessaggioOggetto: Regolamento e/o etica sportiva Rispondi citando

Quello che mi sta succedendo ultimemente ? questo: solitamente arrampico con un paio di amici (sempre i soliti) su svariate falesie della mia zona. Uno di questi amici (che non sale mai da primo), risolve molto spesso le vie in modo sporco (e fin qui...) e quasi sempre deviando su prese appartenenti in modo evidentissimo a vie adiacenti a quella che sta cercando di risolvere.
Ogniuno fa quello che crede e io non mi permetto di dirgli che in realt? il suo vantarsi davanti agli amici ? un po' ridicolo (soprattutto se fatto in presenza di testimoni oculari dell'impresa).
Voi cosa ne pensate?
Esiste una sorta di "codice etico-sportivo" del freeclimber, scritto o non scritto, ufficiale o non ufficiale?
Oppure tutto ? lasciato alla coscienza di ogniuno?
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Plastic_Smoker



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Mer Giu 15, 2005 1:16 pm
MessaggioOggetto: Rispondi citando

Premessa...arrampico da poco pi? di un anno...

...l'arrampicata, come tante discipline, sportive e non, ? interpretabile da chi la pratica.
C'? chi vuole la performance, chi la cima del monte, chi la catena, chi, invece, imparare ad interpretare la roccia, chi non tocca che resina...insomma, potremmo andare avanti ad oltranza...

Probabilmente il tuo amico ha le sue ragioni per fare quello che fa, come lo fa...fosse anche solo il poter vantasi di fare una cosa "elitaria".

Non credo ci sia un regolamento, quanto, probabilmente, un'etica tramandata pi? che verbalmente, attraverso le azioni di chi ha fatto la storia di questa nostra passione.

Pensa solo all'indicazione dell'obbligatorio in una via... c'?, ma se il tuo amico ci vuole andare e azzerare tutto per arrivare in cima alla via... che importa... l'importante ? come la fai tu...

Boh, questo ? il mio centesimino.
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sideshow-nico



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Mer Giu 15, 2005 2:52 pm
MessaggioOggetto: Rispondi citando

e di ke deve vantarsi visto ke sale da secondo?...mettigli la corda tra le gambe e lo spit 2 metri sotto e poi altro che vie sporche fara'! Probabilmente lo vedrai lanciarsi a due mani sui ciuffi d'erba e piazzare i piedi sui golfari tremando come una cucitrice...

Il tuo amico in gergo si dice che "non se la vuole raccontare"... si auto-prende per il culo in pratica...quindi tu fregatene, e pensa a come la fai tu la via, qual e' la tua di etica della salita...
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abrax



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Mer Giu 15, 2005 3:07 pm
MessaggioOggetto: Rispondi citando

s?, avete ragione entrambi.
Per?, dovete ammettere che 'ste cose fanno girare il culo, come si dice dalle mie parti Laughing
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Toni
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Gio Giu 16, 2005 8:12 am
MessaggioOggetto: Rispondi citando

Caro Abrax,

l'arrampicata libera ? proprio libera in tutti i sensi. C'? chi fa come il tuo amico (perch? libero di farlo) e chi invece segue le regole che si sono instaurate liberamente dalla nascita del free-climbing.
- A cosa vale arrabbiarsi con una persona che non segue le stesse regole che segui tu?
- Semplicemente a nulla perch? quest'ultima fa un altra disciplina rispetto alla tua.

Sull'argomento invece prendere o non prendere determinate prese la cosa ? molto complessa poich? i fattori possono essere molti; la falesia che frequenti ha vie appiccicate fra di loro ed ? difficile capire quale presa va usata; se invece non ? cos? devi anche sapere che per fare una via c'? sempre una maniera pi? facile per ogni individuo (altezza, forza, tecnica) e se una persona arriva e trova un metodo diverso e migliore, una presa che nessuno fino ad allora usava ma che c'era (anche se lo trova da secondo) ci? non vuol dire che non vale ma bens? che la via da quel momento cambia grado; basti per?, per renderla valida, ripeterla dal basso (da primo).

Per toglierti ogni dubbio sappi che la massima espressione dell'arrampicata ? l' A VISTA perch? nell'a vista si vedono veramente tutte le capacit? di un arrampicatore (mentali, fisiche, tecniche e tattiche). Il vero a vista ? mettendosi i rinvii, non avendo mai visto nessuno farla e moschettando anche la catena senza tenerla in mano, perch? la catena non ? una presa della via. Non parliamo delle prese segnate perch? ci sarebbe da scrivere un libro anche su ci?.
Come puoi ben vedere il tuo amico ? ben lungi dalla massima espressione dell'arrampicata.

Altro: sappi che poi ognuno pu? fare come crede ma solo dentro ognuno di noi risiede la verit? su ci? che abbiamo fatto. Se uno poi bara con se stesso ... che dire.

Ciao,
Toni
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sideshow-nico



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Gio Giu 16, 2005 9:47 am
MessaggioOggetto: Rispondi citando

Toni mi ha fatto venire in mente una cosa interessante che mi ha fatto riflettere sul mio modo di scalre.

Infatti io vengo un po' preso in giro perche' non mi piace 'lavorare' le vie.
E a detta di tanti (e a ragione lo ammetto), in questo modo non progredisco oltre un certo limite perche' non lavoro specificamente su certi movimenti che se non provati e riprovati, non vengono inseriti dal cervello nel bagaglio tecnico.
E dire che mi allenicchio anche (corro 5 volte a settimana, pesi vari, e 2 volte a settimana trave e pannello, ma senza strafare). Risultato: ho salito a vista due 6c+ e moltissimi 6c, ma non ho mai sperimentato il grado lavorato xke' mi annoio a riprovare tante volte una via...al max ho provato un 7a+...un amico dice ke valgo 7b lavorato a guardarmi, ma chi lo sa?

Questo x dire che anche io ho un'etica della salita diversa, e molto diversa da tantissima gente, x i quali lavorare le vie e' un must.

Invece, come diceva toni, il massimo del massimo del divertimento e cio' che mi spinge a scalare, e' proprio l' "a vista". Li' vedi veramente le capacita' delle persone, il saper leggere la roccia, l'economia di movimento, la strategia, la distribuzione dello sforzo...insomma le capacita' reali di un climber. X me, una volta arrivato in cima alla via, anche se ho fatto 2 resting, il problema e' quasi risolto, nel senso che pur essendo ancora da concatenare tutta la via, lo sforzo che mi richiederebbe e' risibile in confronto a quello fatto x provare a salire a vista; e sempre x me, provare una via a vista e piazzarci piu' di 3 resting significa essere andato su una via obiettivamente ancora molto al di fuori della mia portata (non solo di grado, ma anche di lettura della roccia intendo). Scendo mesto mesto e me ne faccio una ragione.

Per questo mi fanno ridere quelli che provano le vie e fanno 2000 resting, vanno da spit a spit, non e' onesto....come non e' onesto secondo me dire di fare (come fanno tanti che conosco, ma tanti tanti) il 7b lavorato, e poi appena ci si sposta in un'altra falesia, si appendono su un 6b nel tentativo a vista. Qual e' il valore reale di queste persone?
Chi lo deve decidere?

tutto sto papocchio di discorso per dire che in realta' non lo decide nessuno.

Il fatto che io abbia un'etica della salita di un certo tipo non implica che sia la piu' giusta da seguire ne' che tutti debbano attenervisi. Semplicemente la ritengo la piu' onesta rispetto ai miei canoni. In effetti se si chiama arrampicata libera un motivo ci sara'.
Pensa che spesso io prendo in mano la catena a fine via, considerandola una presa, spesso non ci penso e lo faccio...sai che penso, che un po' mi sono preso per il culo, ero sfinito e ho preferito la strada piu' veloce. Mentre una volta x esempio a Massone, x fare un 6c+ a vista, ho atteso con lo spit al piede e le mani in strapiombo, che uno sloveno in resting levasse il suo piede maledetto dalla mia presa, occupata perche' come il tuo amico disperato, non riusciva a passare un 7a accanto a me e si era lanciato sulle piu' oneste prese della mia via...

Rimane assodato un fatto: come dice toni, la verita' sulla salita rimane dentro ognuno di noi, per questo molti te la raccontano ma dentro di se' sanno come sono andate le cose...altri invece le raccontano cosi' bene che alla fine ci credono pure loro.
Alla fine, tu devi chiederti se scali x gli altri o lo fai x te stesso. Se lo fai x te stesso vedrai che prima o poi ti succedera' di guardare il tuo amico col piede sullo spit e sorridere. Per 5 secondi. Poi te ne sarai gia' dimenticato.
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kolija



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Gio Giu 16, 2005 10:08 am
MessaggioOggetto: Rispondi citando

siamo un po' dogmatici: chi dice che la massima espressione sia l'a vista? perch? le qualit? vengono fuori l??
guardiamo le cose oggettivamente senza ridere di chi lavora le vie, c'? chi ride di chi fa il 6c a vista e poi non riesce a chiudere un 7a lavorato.
chi ama l'a vista si sente superiore agli altri, chi va in montagna si sente superiore a chi va in falesia e questo a chi fa boulder.....non ? noioso oltre che stupido?
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sideshow-nico



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Gio Giu 16, 2005 10:20 am
MessaggioOggetto: Rispondi citando

no, ne' noioso ne' stupido, e' solo personale.
Io ho una opinione ben precisa sul valore di una salita o di una realizzazione, ma non mi sogno certo di imporla, e neanche mi importa in realta'.
L'unica cosa di cui mi importa e' mostrarti che esiste una opinione di questo tipo (la mia), che magari non condividerai, ma e' cmq uno spunto x riflettere.
Si chiama confronto e dialettica, ed e' uno degli aspetti che permettono di mantenere una mentalita' aperta e disinvolta.
Aspetti di cui molte persone nell'ambiente alpino (roccia, ghiaccio, falesia, boulder, ciapponi di casa tua, scala di legno x tirar giu' le olive...) sono sprovvisti...ed e' da questa mancanza ke spesso nascono incomprensioni ed inutili diatribe. Cio' ke va bene x me deve andar x forza bene anke agli altri.

E x inciso io non ho mai chiuso un 7a lavorato proprio perche' non l'ho mai lavorato Cool Laughing ...come dice un tizio, "maledetta la kakkio di voglia di non fare un kakkio..".
Sara' anke pigrizia mentale? chi lo sa? Pole esse.
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abrax



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Gio Giu 16, 2005 12:26 pm
MessaggioOggetto: Rispondi citando

Credo che Toni e poi Sideshow-nico (che ringrazio molto per avermi risposto in modo cos? serio) abbiano centrato il punto: nell'arrampicare (ma non solo: anche in tutti gli sport e + in generale nel comportamento sociale) l'onest? verso gli altri e verso se stessi dovrebbe venire prima d'ogni cosa. Poi, a seconda del carattere di ognuno, davanti a certe cose c'? chi sa "sorriderne per 5 secondi" e chi invece pensa che quello sia un atteggiamento antisportivo. Tuttavia credo che alla tipologia di persona classificabile "antisportivo" non freghi un bel nulla di sentirsi a posto con se stessa per aver eseguito in modo pulito una salita.
Vi faccio un esempio: se viene gente a cena e mia moglie serve i tortellini fatti in casa da mia madre, mia moglie non ha alcun problema a vantarsi d'averli fatti lei e a prendersi tutti i complimenti. Anzi, le si legge la soddisfazione negli occhi proprio come se fossero farina del suo sacco.
Per me 'sta cosa ? inconcepibile... per?, essendo mia moglie, mi tocca "sorridere per 5 secondi"....
A Kolija: credo che nessuno voglia sminuire la costanza e criticare la sana caparbiet? di chi lavora le vie. In questo caso ? solo una questione di carattere e non di sportivit
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Toni
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Gio Giu 16, 2005 12:53 pm
MessaggioOggetto: Rispondi citando

Ti faccio un altro esempio pi? appropriato perch? secondo me l'argomento ? serio e tutti stiamo dicendo la stessa cosa.

Intanto premetto che anch'io, nelle varie discipline dell'arrampicata trovo gusto a lavorare le vie poich? nel lavorarle si raggiungono limiti fisici che non si toccano nell'avista.

Cerchiamo un cammino parallelo fra danza ed arrampicata come discipline.

Nel lavorato: Il forte arrampicatore che lavora una via ? l'equivalente dell'ottimo ballerino che prepara un saggio scrittogli dal coreografo. Egli raggiunge delle finezze particolari proprio perch? le prova varie volte (come nel lavorato).
Nell'avista: prendete una musica, vari ballerini con varie esperienze e dite loro di improvvisare una coreografia. I pi? bravi ovvero i pi? esperienti, i pi? dotati e perch? no, i fuoriclasse o ?toile, vi sbalordiranno e metteranno a frutto tutto il loro sapere (tecnica, esperienza, forza, ecc.,). Idem per l'arrampicatore: prendete una via e chiedete a vari climbers di salirla a vista. In pi?, rispetto alla danza, nell'arrampicata sportiva dal basso e a vista c'? il fattore psicologico che subentra e che blocca letteralmente il fisico (anche allenatissimo).

Il mio parere personale ? che ha pi? valore un 6b, 7b, 8b a vista piuttosto che rispettivamente un 6c, 7c, 8c lavorato.

Sull'onest? personale ? oramai un argomento vecchio; c'? anche chi, non passando su alcune vie scava o modifica le prese, ... questi gesti la dicono lunga.

Buon we, Toni
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virgulto



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Gio Giu 16, 2005 1:03 pm
MessaggioOggetto: Rispondi citando

Boia quante seghe mentali che vi fate.....ma scalate come meglio pensate, come pi? vi divertite, senza guardare quello e quell'altro, l'a vista, i lavorato, i resting, l'importante ? divertirsi....
In quanto ai tortellini della mamma, se ti avanzano ne sono particolarmente goloso...eh eh eh
Ciao Leo
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sideshow-nico



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Gio Giu 16, 2005 3:30 pm
MessaggioOggetto: Rispondi citando

infatti, virgulto, il succo del mio discorso era proprio "take it easy".
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abrax



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Ven Giu 17, 2005 7:58 am
MessaggioOggetto: Rispondi citando

Beh... chi passa dalle mie parti (per andare ad arrampicare, ehh???) pu? fare una capatina per una degustazione. Very Happy
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virgulto



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Ven Giu 17, 2005 9:51 am
MessaggioOggetto: Rispondi citando

Ma di quale parte d'italia sei.....
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abrax



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Ven Giu 17, 2005 10:03 am
MessaggioOggetto: Rispondi citando

basso Lago Maggiore.
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